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Cadere, rialzarsi e ricominciare tutto: "La mia storia di rinascita dopo il linfoma e una separazione devastante"

Domino: un viaggio emozionale fatto di sconfitte e rinascite ma sempre accompagnato da una profonda gentilezza verso noi stessi.

Valentina Pinto

di Valentina Pinto

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Potrei semplificare il racconto della mia vita e del viaggio che mi ha portato ad essere la donna che sono oggi paragonandolo al gioco del Domino.

Tassello dopo tassello cerchiamo di costruire la nostra esistenza; a volte è un percorso molto articolato altre lineare.

Il mio è stato fino ad oggi molto articolato. Il gioco del Domino è esattamente come la vita: bellissimo, difficilissimo da tirare su ma nello stesso tempo così precario e instabile che basta un leggerissimo soffio per buttare a terra tutte le pedine…e poi dobbiamo ricominciare tutto da capo, ricominciare, rinascere nuovamente.

Il mio gioco è caduto 2 volte

La prima volta a 27 anni, quando mi hanno diagnosticato un linfoma subito dopo la nascita di Filippo. Incredibile, la morte e la vita nello stesso istante. Filippo, la mia forza, il coraggio di ricominciare un nuovo gioco dopo un anno e mezzo di cure e di ospedali, nel dolore dell’impossibilità di vivere mio figlio come dovrebbe essere diritto di ogni madre ma nello stesso tempo lo stimolo per combattere.

In quel periodo ho dovuto lasciare il lavoro, il lavoro per cui avevo studiato tanto e di cui ero profondamente innamorata.

Però una cosa di buono in quel periodo ho iniziato a capirla e ad apprezzarla: ho imparato a guardarmi intorno, ho imparato a far caso alle cose che mi circondavano; cose apparentemente banali, scontate ma a cui non diamo mai la dovuta importanza. Sto parlando dei nostri momenti, del nostro presente: di una passeggiata, del sederci sulla spiaggia, di un bicchiere di vino, di un sorriso da parte di uno sconosciuto.

Tutto si è risolto nel modo migliore, ed ho voltato pagina

Ho iniziato un nuovo lavoro, dopo 6 anni ho avuto un altro figlio, ed il tempo è trascorso inesorabile. Ho rimesso le pedine sul tavolo e ricominciato un nuovo percorso.

Ora, a posteriori, mi rendo conto che in quel momento non ho fatto tesoro dell’esperienza di fine e di rinascita che avevo vissuto. Sicuramente è sempre stata dentro di me, ma dovevo ancora percorrere un lungo cammino prima di capirla profondamente.

La seconda volta, a più di 40 anni, il gioco è caduto nuovamente: questa volta una folata di vento troppo forte. Una separazione devastante, fatta di lotte di supremazia e prevaricazione.

Un’altra fine che poco dopo è coincisa con un’altra fine globale, la Pandemia

Pochi mesi prima con i miei figli ci siamo trasferiti in una nuova casa. Durante il lockdown ho iniziato ad appassionarmi al Feng Shui; chiusi in casa mi sembrava il momento giusto. Avevamo traslocato da poco, pochi mobili e pochi effetti personali. Appassionata di arredamento e cresciuta con un architetto non è stato difficile per me approcciarmi a questo argomento. Ho capito una cosa fondamentale: la casa, in particolare la planimetria della casa, rispecchia sempre il momento di vita che stiamo vivendo nel momento della scelta di quella casa. Rappresenta i nostri blocchi, le nostre difficoltà, ma anche le nostre speranze ed ambizioni, il rapporto che abbiamo con il denaro, con la nostra famiglia d’origine, sempre strettamente collegata alla creatività.

Dopo 9 mesi abbiamo ricambiato casa. Allora ho iniziato ad osservare. Osservare me stessa, i miei figli, la mia vita sentimentale, mi sono interrogata sul perché avessi lasciato dopo 9 mesi quella casa e ne avessi scelta un’altra. Ho cambiato disposizione delle camere dei miei figli, ho comprato tappeti, ho imparato a coltivare e curare le piante e i fiori, ma soprattutto ho liberato e fatto fluire energia in casa mia. I benefici si sono percepiti piano piano, perché io mi sentivo bene, perchè entravo nel mio salone e la prima cosa che vedevo erano dei quadri che avevo fatto anni prima con dei tessuti che avevo disegnato e realizzato, erano li, appesi, a ricordarmi di quanto fossi stata brava e che potevo tornare ad esserlo. E tutto ha iniziato a girare meglio nella mia vita.

Siamo strettamente connessi alla casa in cui abitiamo, la nostra casa è la perfetta rappresentazione di noi stessi.

Appena usciti dal Lockdown porto Filippo a pescare (ha sempre avuto la passione per la pesca ed ora sta studiando per diventare Biologo Marino). Eravamo al mare vicino Roma, sugli scogli. Ore ed ore ad aspettare, questa è la pesca.

In quelle ore, in quel luogo, ho capito. Mi sono tornate alla mente le sensazioni che avevo apprezzato e poi dimenticato dopo la mia malattia: i miei momenti.

Ho iniziato ad osservare e a far caso. I colori del mare, l’odore dei pescherecci, del sale, il brusio in lontananza degli altri pescatori, il vento, il sole, è stato uno dei momenti più felici della mia vita e la mia vera Rinascita: ho imparato ad ascoltare tutti i miei sensi, in particolare l’olfatto che è il senso che in quel momento mi ha riportato quasi 20 anni indietro, quando facevo lunghe passeggiate sulla spiaggia per dimenticare i miei demoni. L’odore del mare e del sale, della natura intorno a me. Ho capito l’importanza che ha questo senso sulla nostra memoria, ed attraverso l’olfatto riuscire a richiamare a noi, da posti lontanissimi, la nostra vera essenza.

Da quel momento in poi ho studiato l’aromaterapia, come viaggio introspettivo attraverso la memoria olfattiva, per curare le ferite della nostra anima.

E così piano piano è nato questo progetto olfattivo, creando 3 essenze che racchiudessero 3 principi fondamentali della nostra esistenza, legati a 3 odori che stimolassero nel nostro cervello il ricordo legato a quella determinata sensazione o stato d’animo che sicuramente è dentro di noi da qualche parte ma che spesso dimentichiamo di avere, proprio come è successo a me per quasi 20 anni:

La gentilezza, verso noi stessi

La Rinascita, per ricordarci sempre che dobbiamo fare, agire, muoverci per riconoscere chi siamo

Il Coraggio, per ottenere ciò a cui siamo destinati.

Ho capito che volevo aiutare le altre persone nel loro viaggio, a modo mio, con il mio piccolo contributo, per far si che attraverso un odore possa spuntare anche un piccolo e leggero sorriso all’angolo della bocca, perché in quel preciso istante in cui si sente il nostro cervello si attiva e in un istante ci tornano alla mente sensazioni, momenti: perché la vita di tutti noi è fatta di momenti. Il mio obiettivo è quello di far alzare quell’ angolino della bocca nel ricordo di qualcosa di bello, esperienza o sensazione che sia. 

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15/05/2023