“La proposta di matrimonio? Forse la farò io”: Matilde Gioli si racconta, amore e il suo futuro a 'Doc'
L’attrice da venerdì conduce il reality “Summer Job” e parla di sé a cuore aperto: infanzia, carriera e il possibile matrimonio
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Lei lavora fin da quando era al liceo. Ha fatto la baby sitter, la cameriera, la guardarobiera, la hostess, la bagnina. Poi avrebbe voluto diventare medico ma non ha passato il test per entrare in facoltà, però caso ha voluto che si ritrovasse con il camice addosso in “Doc”, la serie di Raiuno che l’ha resa nota al grande pubblico. E ora Matilde Gioli si è assunta il compito di costringere alcuni ragazzi sfaccendati, pigri, viziati, insomma dei bamboccioni, a lavorare.
Summer Job
Lo fa nel primo reality italiano di Netflix che finora, come produzioni originali nostrane, si era cimentato solo nella serialità. Si intitola “Summer Job”, disponibile sulla piattaforma da venerdì (16 dicembre) e vede dieci ragazzi, cinque maschi e cinque femmine tra i 18 e i 23 anni, partire per una splendida spiaggia sulla riviera messicana Maya. I giovani pensano di partecipare a un programma stile “appuntamento al buio on the beach” invece si trovano costretti a fare piccoli lavoretti nei locali, dining club e beauty farm del luogo per continuare a fare la vacanza e soprattutto restare davanti alle telecamere. Insomma, un reality leggero con una punta di indagine sociologica.
Matilde, è la tua prima conduzione di un programma. Perché questa scelta?
“Perché è un’esperienza diversa dal set e perché sono abituata a rapportarmi con i ragazzi, avendo due fratelli più piccoli di cui sono diventata punto di riferimento da quando è morto mio padre. E comunque più che una conduttrice, sono una figura di accompagnamento e di ascolto”.
Ti è piaciuta l’esperienza? Vorresti continuare?
“Questa formula di narratrice mi è piaciuta molto, la rifarei. Non so, invece, se sarei in grado di fare proprio la conduttrice di un programma, perché presentare è un’altra cosa, un’altra responsabilità, comunque se ci fosse un progetto interessante ci penserei”.
In “Summer Job” protagonisti sono ragazzi che teorizzano la vita in vacanza, convinti che sia normale pesare sulle spalle dei genitori. Ti è mai sfiorato questo pensiero?
“Assolutamente no. Fin da ragazzina odiavo l’idea di chiedere soldi ai miei. Già da bambina facevo i mercatini dei libri e giochi usati per raggranellare qualche soldo. E quando Virzì mi ha scelto per il mio primo film (“Il Capitale umano”) ho accettato anche perché mio padre stava morendo e sapevo che presto avrei dovuto aiutare la mia famiglia”.
Quel “Capitale umano” che ti ha lanciato nel mondo del cinema.
“Prima esperienza nel cinema che non mi sono goduta appieno proprio perché mio padre stava male. Sul set ci sono capitata per caso, accompagnando mio fratello a basket: proprio vicino alla palestra stavano facendo i provini, mia madre che cercava per me lavori saltuari mi aveva avvertita che stavano cercando comparse, così mi sono avvicinata. E Virzì mi ha scelta”.
Se i tuoi due fratelli minori fossero così scansafatiche cosa gli faresti?
“Per alcune caratteristiche lo sono, come accade a tutti i ragazzi, per esempio attardarsi a prendere la laurea. Però non mi arrabbierei, cercherei di fornire loro degli stimoli per smuoverli e non li avrei mai fatti sentire degli incapaci”.
Come fai nel reality con i dieci ragazzi…
“Esattamente. Io non li giudico, non li guardo dall’alto in basso. Cerco di capirne le ragioni, di studiarli e di invogliarli a crescere, a maturare. Questo programma non ha un intento educativo né vuole sostituirsi alla famiglia, vuole solo fotografare uno spaccato della società in maniera simpatica e leggera”.
Ma qualcuno di loro dopo essere tornato dal Messico (lo show è stato registrato nei mesi scorsi) si è trovato un’occupazione?
“Diciamo che ci stanno provando, qualcuno fa qualche lavoretto, altri si sono rimessi a studiare, uno sta provando ad aprire un’agenzia di viaggi”.
Intanto a te il lavoro non manca: quando ti rivedremo in “Doc” nei panni della dottoressa Giulia Giordano accanto al dottor Andrea Fanti (Luca Argentero)?
“Inizieremo le riprese in primavera. Sono felicissima di tornare a girare con quella squadra di amici che mi manca tanto. Spero che la terza stagione arrivi su Raiuno già nel 2023. Ma non so niente delle nuove puntate. Ho provato a spillare qualche informazione a Luca ma non mi ha spifferato nulla, comunque sono certa che avremo delle altre belle sorprese”.
Visto il successo che hai avuto come attrice, sei grata a quegli esaminatori che ti hanno bocciata al test per accedere alla facoltà di medicina?
“Seguo il flusso dell’esistenza, se non mi hanno preso vuol dire che doveva andare così. Non ero abbastanza preparata. Un po’ di dispiacere rimane ma sono felice della piega che ha preso la mia vita e anche di poter unire il mio lavoro di attrice con quello che era il mio sogno. Ho scoperto di poter fare un mestiere, non lo avrei mai saputo se avessi passato il test”.
Le tue inquietudini di ragazza ti sono servite per calarti meglio nei personaggi?
“C’è stato un lungo momento da adolescente, tra i 15 e i 25 anni, in cui ho sentito grande mancanza di autostima per vari motivi che non ho mai confessato a nessuno. Non è colpa della famiglia, dei professori o degli amici. In quegli anni si è molto sensibili, fragili. Poi ho riacquistato sicurezza tutta insieme, ci ho messo tanto ma l’epilogo è felice perché quelle inquietudini mi sono servite per fare un forte lavoro su me stessa, per accettarmi e ora sono molto felice di come sono. E questo mi serve certamente anche a calarmi nei ruoli”.
Una felicità che ti ha portato anche all’incontro importante con il tuo attuale compagno Alessandro.
“L’ho conosciuto al maneggio dove vado a cavalcare, è istruttore di equitazione. Io adoro andare a cavallo, essere in contatto con la natura e gli animali. Alessandro non sapeva chi fossi. Forse anche per questo la nostra storia ha funzionato”.
E ti ha chiesto di sposarlo? O sta ancora aspettando il momento giusto come hai raccontato?
“Non me l’ha ancora chiesto. Mi sa che finirà che il primo passo lo dovrò fare io”.
Un altro grande incontro della tua vita è stato il tuo cavallo Fuego, che hai dovuto salutare perché si è ammalato.
“Un enorme dispiacere. E’ stato veramente importante per me conoscerlo. E’ stato il mio primo cavallo, un amico a cui non puoi mentire, tra noi si è creato un binomio perfetto. Cavalcare è la mia grande passione, appena posso lasciare il set vado in maneggio dove trovo pace e il mio posto nel mondo”.
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