logo tiscali tv

"È stato durissimo": Alberto Angela racconta papà Piero. E svela: "C'è una domanda che avrei voluto fargli"

"Era come avere Leonardo da Vinci in casa": il 25 maggio su Rai1 è imperdibile lo speciale “Piero Angela - Un viaggio lungo una vita”: "E' stato bellissimo, ma duro"

di Redazione

Leggi più veloce

"Era come un astronauta che ritornava dalla Luna e raccontava la missione". Piero Angela per suo figlio Alberto era questo e molto di più. "Era come avere Leonardo da Vinci in casa", era un papà speciale ma anche un collega. Era un musicista, un giornalista, un inviato di guerra. Era tanto. Ed è per questo che solo lui poteva "raccontarlo", guidando i telespettatori in "Un viaggio lungo una vita, lo speciale di "Ulisse, il piacere della scoperta" che Rai Cultura propone oggi alle 21.25 su Rai 1 proprio per ricordare il grande divulgatore. Un compito non facile per Alberto. "È stato bellissimo ma è stata dura", ha ammesso in un'intervista recente. "Non è una puntata come le altre, è la storia di mio padre". E nel ripercorrerla Alberto ha scoperto cose di Piero che non conosceva. "La sua passione per la scienza viene da lontano, scopriremo che il primo divulgatore è stato nonno, Carlo". 

La carriera e il privato

Alberto Angela, con gli occhi del figlio che con il papà ha condiviso sicuramente la grande curiosità e l'amore per la divulgazione scientifica, ne ripercorrerà dunque i settant'anni di carriera, dal primo impiego in radio agli esordi in televisione come corrispondente per la Rai da Parigi e Bruxelles, dall'esperienza come inviato di guerra in Algeria e Vietnam agli incontri con le grandi star del cinema e della musica all'approdo alla conduzione del telegiornale su Rai1. In primo piano le tante facce, anche quelle più private, dell'uomo che ha raccontato lo sbarco sulla luna e che ha portato la scienza e la natura in prima serata. Quark, Superquark, Viaggio nel Cosmo, La Macchina Meravigliosa, Il pianeta dei dinosauri: programmi che hanno segnato profondamente la storia della televisione italiana, sia dal punto di vista dei contenuti, che da quello della forma e delle innovazioni del mezzo televisivo in sé. Piero Angela è stato un pioniere, un visionario che, sempre con razionalità e rigore scientifico, ha raccontato la complessità del mondo, i progressi della scienza e della tecnologia, ma anche, anzitempo, le conseguenze dell'accelerazione del progresso: dai problemi ambientali a quelli etici".

"La domanda che avrei voluto fargli"

Angela senior era un intellettuale che sapeva parlare a tutti, spiegando cose a volte molto complesse con parole semplici e chiare. Talvolta con una leggerezza, quasi inspiegabile. "C’è una domanda che non gli ho fatto e che mi sarebbe piaciuto fargli da collega, ha rivelato Alberto a Che tempo che fa, ed è che cosa voleva dire passare dalla radio alla televisione, da un microfono alla telecamera. Mi dicevo: “Ma come fa?”. La prima volta che sei davanti a una telecamera, sei di pietra: lui invece era molto sciolto"

Tante voci per raccontarlo

Insieme ad Alberto Angela parlano i tanti amici e collaboratori di Piero che condivideranno i momenti vissuti con lui. Stefano Bollani racconterà una grande passione di Piero Angela, il jazz. Erano gli anni del dopoguerra, quando sotto il nome di Peter Angela animava i jazz club della sua città, Torino. Jovanotti parlerà di come, per un suo tour, Piero gli fece compagnia per tutte le tappe. E poi Riccardo Muti sulla scelta del divulgatore di usare l'aria sulla quarta corda di Bach come sigla dei suoi programmi e ancora il Nobel per la fisica Giorgio Parisi, l'astronauta Paolo Nespoli, la giornalista Gaia Tortora che si soffermerà sulla grande amicizia di suo padre Enzo con Piero.

Ci saranno anche i racconti in prima persona di Piero

Dall'infanzia sotto le bombe al padre, lo psichiatra Carlo Angela, che salvò dalla morte molti ebrei; dai sogni realizzati a quelli che ha dovuto lasciare a metà; dalla lotta contro le fake news e le bufale scientifiche alla sua ultima fatica, Prepararsi al Futuro, una trasmissione nata per mettere al corrente le nuove generazioni sui problemi del mondo. Quando è andata in onda Piero Angela non c'era già più, ma la sua voce, il suo pensiero, la sua visione del mondo rimarranno per molto tempo ancora.

Il passaggio di testimone: "Ma non si chiamerà Superquark"

Alberto Angela riprenderà anche l'eredità di Superquark. Ha annunciato sui suoi canali social un nuovo programma di divulgazione scientifica che andrà in onda in prima serata a partire dalla prossima estate, rimarcando quanto sia stata importante la figura di suo padre Piero, scomparso lo scorso agosto, per molti giovani che hanno scelto il mondo della scienza. "Non avrà il nome di Superquark perché esso è, e rimarrà per sempre, il marchio di mio padre. Era il suo vestito, lo splendido vascello che lui ha governato per decenni nei mari del sapere. È giusto che rimanga suo per sempre. Ho chiesto alla Rai di ritirare questo nome, come si fa con le casacche dei giocatori più amati di una squadra".

Tra novità e certezze

"Tuttavia, come vedrete, spiega Alberto, la tradizione del programma rimane, non tradiremo i suoi tanti linguaggi. Certo, alcuni cambiamenti ci saranno: alla capacità di raccontare la scienza dell'equipaggio di quel vascello, verrà aggiunta l'esperienza dei mari di prima serata acquisita da chi con me realizza Ulisse, Stanotte a, Meraviglie e anche Passaggio a Nord-Ovest. Amplieremo i temi della trasmissione, parlando maggiormente di archeologia, geopolitica, antropologia, psicologia, pur mantenendo vivi e forti gli argomenti tipici di SuperQuark legati alla divulgazione scientifica, per chi ha amato quel programma".

25/05/2023