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Amore, sesso, estasi. Il kamasutra nelle opere d’arte in tv con "Ars Erotica"

“La Venere di Urbino è il quadro più indecente, il più vile, il più osceno che il mondo possiede" scrisse Mark Twain davanti all'opera di Tiziano: su Sky la nuova serie “Ars Erotica” con la voce narrante di Euridice Axen. La clip in anteprima esclusiva

Foto Sky

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“La Venere di Urbino è il quadro più indecente, il più vile, il più osceno che il mondo possiede» scrisse Mark Twain quando vide l’opera di Tiziano. La Venere mette la mano sull’inguine ma i suoi occhi sono ben più ammiccanti della posa del braccio. Insomma, ben prima che l’eros fosse tematizzato da psicologi e sociologi, veniva raccontato dagli artisti. Con quella pittura solo apparentemente statica che diceva tutto in una sola immagine. Nonostante la censura, nonostante le imposizioni religiose, nonostante gli oscurantismi. Non per nulla le opere più sensuali si trovano nelle pale d’altare.

Da queste considerazioni nasce l’idea di una nuova serie di Sky, “Ars erotica”, disponibile dal 23 maggio su Sky arte e in streaming su Now. Racconta, in maniera leggera e ironica, senza derive pruriginose, la relazione tra arti ed erotismo attraverso le opere più rappresentative tra Quattrocento e Ottocento. La voce narrante è dell’attrice Euridice Axen (che si vede su Sky anche in “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino), scelta perfetta con quel viso e il corpo sensuale ed elegante per cui registi come Sorrentino l’hanno voluta - nuda - nel film “Loro”. Lei - durante la presentazione della serie - si domanda “come mai mi chiedono spesso di recitare in parti erotiche”, ma basta vedere la prima puntata per capirlo. Quesito simile che - ironicamente - si pone anche Ilaria Cao, scrittrice della prima trilogia erotica italiana “Io ti guardo”, “Io ti sento”, “Io ti voglio”, che ha dato l’idea a Sky.

Ars erotica

“Mi sono chiesta - spiega - perché nessuno abbia avuto il coraggio di raccontare in televisione quanto l’erotismo abbia impregnato l’arte. E così mi sono fatta avanti”.

Euridice, con un vestito rosso fiammante, porta lo spettatore a spasso tra opere famose o meno note, da Raffaello, a Tiziano, a Canova, che hanno celebrato il corpo umano e la bellezza della natura. Mentre tre esperti raccontano usi e costumi sul sesso nel corso dei secoli: lo storico delle idee Riccardo Fedriga, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari e lo storico dell’arte Giovanni Careri che si avvicendano nel Palazzo Bevilacqua Ariosti di Bologna. Per rendere il tutto più appetibile al pubblico televisivo, si insiste molto sulla colonna sonora e si fanno “muovere” i personaggi dei quadri. Ma viste le immagini, di nudi, amplessi, sguardi vogliosi, mani che cercano il desiderio, zucchine che penetrano fichi, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno.

Ciascuna delle cinque puntate, prodotte da Bottega Finzioni, affronta un tema in maniera oppositiva: da uomini a dèi, da pubblico a privato, dall’idea alla carne, da partecipante a voyeur, dal tormento all’estasi.

Nella prima, per esempio, si tratta il tema antico degli “spioni”, di chi trae godimento dal vedere il piacere o la bellezza degli altri, come avviene nel soggetto di Susanna e i vecchioni, di cui c’è uno splendido esempio di Artemisia Gentileschi. Oppure nel mito di Psiche e Amore, così tante vuole rappresentato.

Nella terza si racconta, invece, come i pittori aggiravano il divieto di raffigurare amplessi carnali, trasformando l’uomo in dio, perché agli dèi tutto è concesso. Nel 1500 nella bottega di Raffaello viene realizzata la prima raccolta di immagini pornografiche, il Kamasutra del Rinascimento, della storia moderna - Modi o le sedici posizioni d’amore – a cura di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi.

Nella quarta si va a esplorare le opere esposte nelle chiese dove i pittori trasmettono erotismo ed estasi nelle figure di santi e madonne, uniche che vengono loro commissionate.

Insomma, una serie da non perdere perché mostra con uno sguardo diverso opere che conosciamo o anche opere con cui non abbiamo confidenza.

 

19/05/2023