Molto godibile e simpatica la confessione che i due singolari, ed affascinanti, protagonisti sciorinano in maniera semplice e simpatica parlando di Se fossi te. "Una favola natalizia a lieto fine, ricca di ingredienti classici, resi originali dall'inserimento dello scambio dei corpi. Una formula narrativa che ha sempre creato situazioni esilaranti, emozionanti, inaspettate e coinvolgenti", come spiegano i registi Luca Lucini e Simona Ruggeri. Se fossi te è una coproduzione Rai Fiction-Eagle Original Content con il contributo di Friuli-Venezia Giulia Film Commission. Una mini serie con Laura Chiatti e Marco Bocci marito e moglie anche sul set, che andrà in onda in prima serata domenica 28 e lunedì 29 dicembre su Rai 1 e che ha visto recitare per la prima volta insieme Bocci e Chiatti - marito e moglie anche nella vita reale e genitori di due figli - come attori scambiandosi battute e, in questo caso, vestendo i panni uno dell'altra (anche se lui l'ha già diretta da regista nel film La caccia). "E forse l'ultima, per preservare il matrimonio", è intervenuta l'attrice con una battuta.
Dopo tanti anni di carriera si ritrovano insieme
Ma Bocci in verità a margine confessa che non gli dispiacerebbe averla nel suo prossimo film a cui sta lavorando, tratto dal suo libro. Dopo tanti anni di carriera si ritrovano insieme, addirittura per buona parte delle due puntate della fiction una nei panni dell'altro. Nel cast anche Nino Frassica che è il papà di Bocci, Bebo Storti, Vincenzo Ferrera, Sebastiano Somma, Francesco Salvi e Martina Bonan.
La storia e l'imbarazzo
La storia è quella di Massimo e Valentina che è una dirigente, figlia del padrone della fabbrica di panettoni in cui entrambi lavorano. Siamo in periodo natalizio, quando una segreta crisi finanziaria dell'azienda complica la ricerca di soldi di Massimo (Bocci) che è vedovo per operare il figlio malato.
Marco Bocci rievoca la settimana successiva alla decisione di accettare di fare la serie. "Prendevamo il copione, con l'ansia di prestazione di condividere una scena, non più una cena. Mi ricordo la sensazione di imbarazzo, era come mostrarmi vulnerabile, specie quando provavo i panni di Valentina. Non avevo ancora idea della strada da prendere. Ci mettevamo a tavolino, cercando di trovare una misura, prima delle sicurezze che ti costruisci sul set. Mi sentivo nudo, poi mi sono divertito di brutto. Sul set passavo dalle scene nei suoi panni a quelle come Massimo. Era un set da pazzi, io con i tacchi lei con i baffi, poi io ridiventavo Massimo e lei di nuovo Valentina. Molto divertente".
Lei: "Un attore straordinario"
Laura Chiatti su Marco Bocci dice: "È un attore straordinario e lavorare con lui è stato un valore aggiunto, il suo approccio, nel lavoro come nella vita, è molto razionale, ma spesso è anche un difetto perché difficilmente riusciamo a connetterci a livello emotivo. Io sono viscerale e mi faccio problemi su aspetti anche semplici e lavorativi, lui è imperturbabile. Poi è l'unico attore, in 28 anni di carriera, che mi ha dato un bacio cinematografico, è stato frustrante", conclude con sarcasmo.
“Sul personaggio di Valentina – osserva - il primo atto del patriarcato arriva dalla famiglia, non dalla società, e deve farci i conti. Nel corpo di Massimo ritrova la connessione affettiva che ha dovuto prima silenziare, perché non le è stato concesso elaborare sentimenti di cui ha sempre dovuto vergognarsi". E ancora “Marco è molto meticoloso, e da un lato ero curiosa di condividere il lavoro, dall'altro ero preoccupata, perché per me è un punto di riferimento, mi appoggio molto a lui e in questo momento della mia vita sto cercando di ritrovare un'autonomia che mi permetta di sbrigarmela da sola. Avevo paura che la sua presenza fosse troppo invasiva, ma non è stato così. Per lo scambio di corpi, volevamo evitare caricature e cliché, trovando una misura che ci permettesse un realismo che non portasse a imitare il prototipo uomo o donna, ma a poterlo incarnare".
L'innocenza del bambino e i poteri di Batman
Se una magia potesse permettere per un giorno, comunque a termine, di stare nel corpo di qualcun altro chi o cosa vi piacerebbe essere? Chiatti non ha dubbi: "Ritornare all'innocenza di un bambino, quell'incanto, la voglia di sognare, quando ancora credi nei sogni". Bocci: "Io Batman, per risolvere almeno qualche problema sulla terra".