Mentre Italia e Francia se la contendono amorevolmente con le dichiarazioni incrociate di Mattarella e Macron e fioccano in tutto il mondo ricordi e omaggi commossi a Claudia Cardinale, scomparsa a Nemours, vicino a Parigi, il 24 settembre, vale la pena ricordare quale sia stata la parte più importante tra le centinaia che la bellissima del cinema abbia interpretato. E no, non si tratta di un film, per quanto Claudia Cardinale sia stata protagonista di tanti capolavori e abbia lavorato con i registi più importanti (due per tutti, Visconti e Fellini e per di più nello stesso anno di grazia, il 1964).
Una donna per le donne
Claudia Cardinale è stata per tutta la vita una fervente sostenitrice dei diritti delle donne, di quei diritti che lei stessa si è trovata a dover combattere per vederli riconosciuti, proprio come l’Unesco le riconobbe fin dal 2000 quando la nominò Ambasciatrice di buona volontà per il suo impegno per la causa delle donne e delle ragazze.
Lo stupro e il figlio che non era su fratello
Vittima di uno stupro quando aveva appena 19 anni e la sua carriera stava già decollando, Claudia decise di tenere il bambino e di non cedere né a chi voleva che abortisse né a chi voleva sposarla per un matrimonio riparatore di facciata. Il bimbo, Patrick fu presentato come suo fratello, con la complicità dei genitori e per evitare lo scandalo lei lo diede alla luce in Inghilterra. Ma poi, sette anni dopo, a Enzo Biagi confessò la verità: “L'ho fatto per lui, per Patrick, il bambino che volevo tenere nonostante le circostanze e l'enorme scandalo. Fui costretta ad accettare questa bugia".
"Non posso sposarmi, nè ingrassare, nè tagliarmi i capelli"
Questa fu solo la prima tappa di un’emancipazione da un società ancora troppo punitiva nei confronti delle donne, comprese le star del cinema che spesso si ritrovavano a essere ingabbiate in prigioni dorate e contratti capestro dove non potevanon decidere quasi niente della loro esistenza. E fu così che Claudia si ritrovò vittima di un rapporto che oggi diremmo tossico con il produttore Franco Cristaldi, affetto da manie di controllo e di possesso nei suoi confronti. Ad Oriana Fallaci ne raccontò gli orrendi contorni: “Sono legata alla Vides. È un contratto pesante: il Capo (Cristaldi, ndr) lo ha fatto con quattro avvocati. Non posso sposarmi, non posso ingrassare, non posso tagliarmi i capelli”. Nel 1975 riuscì a liberarsene e a volare finalmente libera di essere se stessa.
L'emancipazione e la rinascita
Da allora, da quando iniziò la sua vera vita da indomabile ribelle, Claudia Cardinale si è sempre occupata delle donne ancora vittime di un sistema patriarcale che le voleva graziosi soprammobili e anche in anni recenti, quando scoppiò il lo scandalo del #metoo , fu al fianco delle donne rivendicando quella scelta: “Non mi sono mai pentita di aver parlato della mia vicenda traumatica. Il #metoo è stato un bene e deve continuare”, aveva dichiarato al Venerdì di Repubblica anni fa.
Le battaglie per le donne
Con la figlia Claudine che in questi giorni la piange con la gratitudine di chi ha potuto accompagnarla fino alla fine e che ha dichiarato di essere “tanto contenta di aver potuto condividere con lei questi ultimi anni. Credo che lei sia stata felice qui", mise su una Fondazione a suo nome attraverso la quale proseguire le battaglie per i diritti delle donne e dell’ambiente. “Ultimamente assisto a tante atrocità. È tremendo vedere una donna incinta che viene sfigurata: non capisco queste cose. Tra uomo e donna ci deve essere un rapporto paritario”.