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Flavio Insinna e la vita dopo "L'Eredità": "Non mi vedrete incatenato al cavallo della Rai"

“E’ vero, da La 7mi hanno cercato per condurre un quiz preserale ma ho detto di no perché non posso giocare contro me stesso: la gente ancora mi identifica con “L’eredità”

Foto Ansa/Instagram

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"Non sono un cassintegrato della Whirlpool, non mi vedrete incatenato al cavallo di viale Mazzini”. Scherza, ma non tanto, Flavio Insinna nel rispondere alle ripetute domande sul suo futuro. Domande inevitabili nella prima uscita pubblica dell’attore e presentatore “diseredato”, cioè rimasto senza “L’eredità”, il gioco del preserale del primo canale passato nella mani di Pino Insegno (tornerà a gennaio). Cambio di conduzione che è stato uno dei molti che ha suscitato polemiche nei mesi scorsi perché Insegno è un caro amico della premier Giorgia Meloni, rapporto che avrebbe “convinto” i nuovi vertici Rai ad affidargli importanti programmi. Fatto sta che - a quanto dice lo stesso Insinna - non sono in vista impegni televisivi nel prossimo futuro dopo la fiction che lo vede come co-protagonista in onda domenica 24 settembre su Raiuno.

La  stoccata vincente

L’attore ne “La  stoccata vincente” dà volto a Piero Pizzo, padre, primo insegnante e coach di vita per il figlio Paolo che a 13 anni deve affrontare un'operazione per un tumore al cervello (leggi qui l'intervista). Paolo (interpretato magistralmente da Alessio Vassallo) poi diventerà un campione di scherma, due volte campione del mondo e medaglia d'argento a squadre alle Olimpiadi nel 2016. Un ruolo che Insinna, al suo solito, affronta con dedizione, passione e cuore. E s’accalora quando, nella conferenza di presentazione del film, l’attenzione si concentra su di lui. “Non vi darò - dice ai cronisti presenti - materia per fare titoloni del tipo “Insinna infilza la Rai” o “prende a spadate Insegno”. Io sono un uomo Rai. Con la Rai è una straordinaria storia d’amore, che faccio finire bene. Un pezzo del mio cuore sta in “Don Matteo”, “Affari Tuoi” l’ho presentato per mesi senza contratto. “L’Eredità” l’ho condotto per cinque anni, è stata una cavalcata fantastica, ma non ho mai avuto l’esclusiva”. 

Insinna non fa polemiche ma non dice dove lo vedremo

Insomma Insinna non è arrabbiato con la sua casa madre, non fa polemiche ma non dice neppure dove il suo pubblico affezionato lo potrà vedere d’ora in avanti se non a teatro a gennaio con "Gente di facili costumi” diretto da Luca Manfredi. Esclude, comunque, di passare a La7: “E’ vero, mi hanno cercato per il quiz “Lingo” (in onda nel preserale, l’anno scorso condotto da Caterina Balivo), ma ho detto di no perché non posso giocare contro me stesso, nel senso che la gente ancora mi identifica con “L’eredità”.

“Dunque, lo vedremo in altre fiction? Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction spiega: “Per noi è una grande risorsa. Abbiamo dei progetti”. Ma non a breve scadenza, il prossimo set si aprirà a primavera. E i suoi fan per guardarlo in tv dovranno attendere gli appuntamenti di “Techetechetè Show”: il prossimo (forse a fine anno) sarà su Battisti, dopo quelli dedicati a Morandi, Fiorello e Baglioni.  Ma, appunto, per Flavio non è un dramma: “I problemi sono altrove, creiamo lavoro per gli altri, non c'è l'affanno. Se rincorri le cose si allontanano. Ovvio che se tra quattro anni non lavoro più, si che mi incateno al cavallo di viale Mazzini”. E comunque “le persone hanno una memoria per cui io sarò sempre a tavola con loro a cena”.

Il futuro da attore

Dunque il futuro è più da attore che da conduttore. “La prima scuola di recitazione che ho frequentato è nel 1986. Per me recitare non è una consolazione, è il mestiere, che poi mi ha permesso anche di condurre”.
Nella fiction in onda domenica interpreta un padre esemplare che aiuta il figlio ad affrontare la malattia e la vita. “Mi sono ispirato a mio padre per questo ruolo - racconta - Una fiction a cui tengo tantissimo perché mostra che per affrontare la vita bisogna imparare a perdere. Per interpretare la parte mi sono allenato moltissimo e mi è così piaciuto tirare di spada che continuo a farlo”. 
Nel futuro si vedrà, per ora quel che desidera Insinna è che il film tv sia accolto bene dal pubblico perché è una storia esemplare per i ragazzi. “Ci siamo spesi come matti per questa storia straordinaria: spero che le persone amino il film come lo abbiamo amato noi”.

16/09/2023