Primo piano di Cinzia Marongiu

"Il Conte di Montecristo" finisce col botto ma è polemica sul finale cambiato: "Perché lo abbiamo fatto"

Grande successo per la serie evento di Rai1 ma anche qualche critica perché Edmond Dantès sembra riunirsi con Mercedes e non con la giovane protetta Haydée come accadeva nel romanzo di Dumas. La spiegazione del produttore Carlo degli Esposti

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Tutti inchiodati a vedere il gran finale de “Il conte di Montecristo”, la sofferenza indicibile di un giovane uomo finito ingiustamente in un carcere disumano per ben 15 anni e la sua sete di vendetta contro i tre uomini che gli hanno rovinato la vita. Non c’è dubbio che quella diretta dal premio Oscar Bille August e interpretata magistralmente da Sam Claflin nei panni di Edmond Dantès sia la serie-evento di questa stagione: otto episodi da 40 minuti l’uno con ascolti altissimi (mai sotto i 5 milioni, Grande Fratello polverizzato, ultima puntata al 29% di share) e un attentissimo seguito sui social. “La stiamo vendendo in tutto il mondo”, commenta orgoglioso Carlo degli Esposti che l’ha prodotta con la sua Palomar in collaborazione con Demd Productions e  RaiFiction.

Ma il vero messaggio non è la vendetta

“E credo che questo fosse storicamente il momento giusto per raccontare lo svuotamento interiore che produce la vendetta dopo essere stata attuata. Il nostro è un ragionamento sul male che la vendetta produce”. E rilancia: “Mi farebbe piacere vedere questa serie insieme con Netanyahu”. Chi infatti pensa che “Il conte di Montecristo” sia il romanzo e di conseguenza la serie che esalti il sentimento della vendetta non si è forse soffermato troppo a osservare il cambiamento interiore di Edmond Dantès che a mano a mano che fa fuori i suoi nemici sprofonda sempre più in una solitudine esistenziale che confina con lo smarrimento di sé. Perché se ciò che ti tiene in vita è soltanto il desiderio di vedere soffrire chi ti ha fatto a sua volta del male, una volta che quel desiderio è appagato ci si ritrova svuotati, senza riferimenti, senza obiettivi, senza voglia di andare avanti. Edmond Dantès però in qualche modo si salva.

Il vero finale del romanzo di Dumas

O almeno questo sembra suggerire il finale del romanzo quando Dantès scrive al figlio dell’armatore che lo aveva promosso a capitano del suo veliero e che si era battuto per farlo dichiarare innocente e alla fidanzata Valentine, figlia del magistrato Villefort, uno dei suoi più acerrimi nemici ormai impazzito dal dolore: “Vivete dunque e siate felici, figli prediletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Iddio si degnerà di svelare all'uomo l'avvenire, tutta l'umana saggezza sarà riposta in queste due parole: aspettare e sperare”. Solo che nel romanzo Edmond Dantès se ne va con la giovane protetta Haydée, colei che con il suo amore è stata capace di salvare l’anima del conte di Montecristo.

L'amore del Conte di Montecristo per Haydée

E queste sono le parole che il Conte di Montecristo rivolge alla giovane donna: "Amami, dunque, Haydée! Chissà, il mio amore, forse, mi farà dimenticare ciò che è necessario dimenticare. Io dico che una tua parola, Haydée, mi ha illuminato più di venti anni di studio! Non ho più che te al mondo, Haydée, per te mi riaffeziono alla vita, per te posso ancora esser felice od infelice".

Il finale nella serie è con Mercedes

Nella serie invece il finale è decisamente diverso e questa scelta ha da subito alimentato una polemica sui social. perché il Conte di Montecristo dopo aver salutato la giovane donna ritorna a Marsiglia dove nel frattempo è tornata a vivere Mercedes, il suo amore mai dimenticato. E lo vediamo raggiungerla sulla scogliera davanti al castello d’If dove ogni giorno lei si recava a guardare da lontano il carcere dove era imprigionato il suo Edmond. Lui le dice che vuole partire anche se non sa bene dove. Lei gli chiede per quanto tempo e gli dichiara che il suo cuore appartiene a lui: “L’amore può guarire tante cose”. Ma come sempre in Italia la polemica è dietro l’angolo e questo finale è risultato indigesto a tanti spettatori.

Le proteste sui social

Su X c’è chi scrive protesta e condivide le pagine finali del romanzo e chi si lamenta: “Mi scoccia questa cosa che non mettono mai nelle trasposizioni cinematografiche l'amore tra Edmond e Haydée perché alla fine è lei che lo salva”. E chi ancora twitta: “Più ci penso e più non mi va giù come hanno trattato Haydée, è una semplice comparsa quando nel libro è la chiave di guarigione di Edmond, lui non trova la pace dopo essersi vendicato ma grazie all’amore di Haydée. Non ci sarà mai un adattamento fedele”. Insomma, la questione è sempre quella con cui ci si confronta nella trasposizione di un’opera letteraria: quanto deve essere fedele? Che spazio può prendersi la libertà interpretativa e creativa degli autori cinematografici?

"Perché l'abbiamo fatto"

La risposta del produttore Carlo Degli Esposti tende a spegnere la miccia: “La frase sull’amore che può guarire è da intendersi interrogativa. Davvero ci riesce? Il nostro è un finale aperto. Chissà cosa farà il Conte di Montecristo. Magari, salutata Mercedes, ritornerà da Haydée. È un finale aperto e artistico che ha voluto il regista Bille August”. A questo punto non è azzardato ragionare su una futura seconda serie: “Ma il romanzo è finito”, mette le mani avanti il produttore che però conclude con un “Vedremo”. Un finale aperto anche questo che però può mettere d’accordo tutti coloro che hanno amato questa serie: “aspettare e sperare”.

04/02/2025
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