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Mollica si commuove: "Il mio "viaggio" nel buio con Camilleri". Le parole di Roberto Benigni

Il giornalista: "Quando ci sono le giornate nere basta avere un sorriso in tasca e io quel sorriso cerco di averlo sempre. Anche in queste giornate in cui non ci vedo, un sorriso di emergenza bisogna averlo"

di Redazione

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Quando ci sono le giornate nere basta avere un sorriso in tasca e io quel sorriso cerco di averlo sempre. Anche in queste giornate in cui non ci vedo, un sorriso di emergenza bisogna averlo. La memoria restituisce cose fantastiche

Vincenzo Mollica è stato ospite di Fabio Fazio sul Nove. Quarant'anni di carriera al Tg1 narrando il mondo dello spettacolo e facendo interviste bellissime e indimenticabili, il giornalista racconta che andrà in scena con L'arte di non vedere, lunedì 11 gennaio 2024 all'Auditorium Parco della Musica di Roma e venerdì 15 gennaio al Tam - Teatro Arcimboldi Milano.

"Tre cose mi motivato nella mia professione, la curiosità, la passione e la fatica"

Come nasce lo spettacolo

"Fellini mi ha insegnato l'arte di vedere, oggi che non vedo più gli sono grato, perché mi ha fatto capire quello che avevo sotto gli occhi e non vedevo, ero già cieco. Mi ha insegnato a capire i passaggi della vita, sono cose che mi accompagnano ancora adesso che non ci vedo".

E Camilleri quella di non vedere: "con cui ho condiviso l'avvio alla cecità, un giorno mi disse: 'Vincenzino vieni qui, ti voglio abbracciare'. 'Andrea, se se 'ncontramo', gli risposi. Camilleri mi ha detto che quando avrei perso la vista, i colori nei sogni sarebbero diventati più vividi e che gli altri sensi sarebbero venuti in soccorso: per esempio, mi diceva, avevo perso il gusto ma ora riconosco il sapore della pasta 'ncasciata".

Il suo primo ricordo televisivo

E' legato a Mike Bongiorno: "Era come vedere un astronauta. Un signore che veniva da un altro pianeta. Un fumetto. Era come vedere in persona Clark Kent. Mike era Clark Kent. Io ho sempre preferito a Superman Clark Kent, che era la sublimazione della normalità", ha detto il giornalista.

Sorprese in video, da Roberto Benigni e Fiorello

Benigni: "Mollica è una cosa eccezionale, una delle persone più divertenti, sensibili, è stato il giornalista veramente più intelligente, più proprio affettuoso che io ho conosciuto nella mia vita".

Poi il regista racconta un aneddoto: si rivolgeva a lui anche per scrivere i biglietti di scuse quando non voleva andare a ritirare i premi: "La scusa era una zia ricoverata, l'avremo ricoverata una cinquantina di volte".

Fiorello: "Chi vi parla è autorizzato dal cdr, perché noi della Rai non possiamo andare sul Nove, soprattutto nei programmi condotti da Fazio. Per questo abbiamo creato un Fiorello con l'intelligenza artificiale, per tutelarci da eventuali azioni legali".

Poi l'ultima battuta: "Sono sul Nove da trenta secondi ed è già arrivato il primo bonifico".

06/11/2023