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Monica Bellucci svela la Maria Callas intima: "La storia con Onassis e la sua parte nascosta"

Alla Festa di Roma è stato presentato il docu "Maria Callas: "Lettere e Memorie", interpretato da Monica Bellucci che racconta come ha interpretata la celebre soprano

Foto Ansa e tratte dal documentario

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Il dualismo di Maria Callas, di donna e diva, è diventata una delle sfide da portare a teatro di Monica Bellucci. E non c’è da sorprendersi, se si va oltre lo strato l’attrice e produttrice italiana, che più matura (d’età), e maggiormente ringiovanisce anche in termini creativi, osa e sperimenta, rischiando senza timore, mettendosi oltremodo in gioco.

Il dualismo di Bellucci

Ammirarne il percorso recente, non solo cinematografico, è qualcosa di affascinante, perché anche in lei si avverte una sorta di dualismo, un’urgenza, come a voler dire di sé (e di nascosto) molto di più, e che non era emerso. Qualche anno fa lo fece nel docufilm su Anita Ekberg, Girl in The Fountain, nel quale ne impersonava sembianze, pensieri, inquietudini e look, in un guardarsi allo specchio riflessivo personale, su dinamiche professionali e intime.

Portare in scena la grande soprano

Ora quel filo conduttore, “sono donne che arrivano a me e io le ho prese volentieri”, rivela però la Bellucci, si annoda forse maggiormente di più. Succede, andando in profondità, per merito di una tournée teatrale internazionale iniziata nel 2019, durata tre anni e mezzo, e terminata al Bacon Theatre di New York. Lei protagonista e un obiettivo: portare in scena memorie e lettere della grande soprano. Un’esperienza enorme, recitata in italiano, francese e inglese, al punto da produrre molti materiali inediti e backstage (interviste), che adesso rivivono in termini di riprese nel documentario presentato alla Festa del Cinema di Roma, Maria Callas: Lettere e Memorie diretto da Tom Wolf.

La donna e l'artista

Callas, vista come una pioniera, la stessa che ha lottato per la propria libertà e indipendenza, segnando di fatto un’epoca, ma anche nel suo lato meno conosciuto. “A teatro non si può mentire, il pubblico lo sente, svela la Bellucci. “Per me è stata un’esperienza che mi ha insegnato molto, ho pensato tanto a Maria, alla sua voce, e mi sono detta, che cosa sensibile. Quando è stata distrutta la donna, è stata però distrutta l’artista”.

"Toccare la sua anima"

“Sul palcoscenico”, continua “ho avuto l’impressione di toccare la sua anima, qui si raccontava di Maria, più che della Callas, ed è quello che mi ha portato verso il progetto, la sua dualità, fragile, vulnerabile da un lato, e quello della grande divina dall’altro, la storia con Onassis, la sua parte nascosta, e che in pochi conoscevano”. E a riavvolgere il nastro di quel periodo, si vede una Bellucci nuova. Una donna e interprete, che nella Callas trae ispirazione continua “è diventata ciò che voleva essere. Aveva un ideale di bellezza, e ha fatto di tutto per far uscire la parte di lei che era nascosta, in lei c’era pure qualcosa di ingenuo e infantile”.

Le donne ancora discriminate

Le donne di oggi? “Devono seguire il loro cuore, ma è molto complicato conciliare famiglia e lavoro, credo che dovrebbero essere più aiutate, c’è una grande discriminazione nel mondo del lavoro, al punto che fare figli è diventata una punizione”.

 

21/10/2023