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Le campionesse senza velo che mettono sotto scacco il regime iraniano e conquistano il mondo

Sara Khadim al-Sharia ha preso parte al Campionato mondiale in Kazakistan senza indossare l'hijab obbligatorio. Sarebbe pronto il suo trasferimento in Spagna. In seguito anche Atousa Pourkashiyan ha gareggiato senza velo

Le campionesse senza velo che mettono sotto scacco il regime iraniano e conquistano il mondo

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Un gesto semplice eppure rivoluzionario. Un gesto che a tanti di noi sembra normale ma che in realtà è eccezionalmente coraggioso. Il viso allargato in un sorriso che non sa di ribellione, che non vuole essere provocatorio ma semplicemente affermare il proprio diritto ad esistere. E intorno a quel viso sorridente, i capelli scuri lunghi e lisci che non avremmo dovuto vedere secondo le assurde e ingiuste leggi del regime iraniano. Quello compiuto dalla campionessa di scacchi Sara Khadim al-Sharia, seguita poi da Atousa Pourkashiyan, è un gesto che in poche ore ha conquistato il mondo e che ha messo sotto scacco il regime teocratico che da oltre cento giorni viene contestato in Iran, da quando cioè, il 22 settembre scorso è stata barbaramente uccisa Mahsa Amini.

La foto della ragazza sorridente in poche ore conquista il mondo intero

Sara infatti ha scelto di prendere parte al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare l'hijab obbligatorio nel paese così come per le atlete che vanno all’estero. Uno schiaffo, l’ennesimo, a un regime che ormai è apertamente contestato nelle strade e nelle università, nelle grandi città e nei paesi più piccoli da donne e uomini che chiedono semplicemente più democrazia e libertà. La foto della giovane campionessa seduta davanti alla scacchiera senza velo è stata pubblicata da Iran international e in poche ore è diventata virale sui social e sui media di tutto il mondo. Nonostante le pressioni e la repressione violenta del governo di Teheran esponenti del mondo dello sport, dello spettacolo e dell'arte continuano a protestare contro l'hijab.

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Cosa è successo a Elnaz Rekabi dopo l'arrampicata su roccia senza velo

Sara sa perfettamente quanto questo gesto può costarle. Le vicissitudini occorse a Elnaz Rekabi una delle prime atlete iraniane ad apparire in una competizione senza il velo durante l'arrampicata su roccia nelle competizioni in Corea del Sud lo testimoniano: una volta tornata nel suo Paese l’atleta era stata fermata, costretta a ritrattare, a dire che il velo le era scivolato durante la gara. Fragili alibi che non le sono bastati a proteggere la sua famiglia e che le sono costati il fermo di polizia, i lunghi interrogatori e la casa messa alle fiamme.  Ora è la volta di Sara Khadim al-Sharia, prima giocatrice di scacchi iraniana che, oltre a guadagnarsi il grado di gran maestra femminile, è riuscita a vincere il titolo di maestra internazionale di scacchi all'84mo Congresso mondiale di scacchi all'età di 18 anni.

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Verso il trasferimento in Spagna

Proprio perché conosce bene i rischi, pare che la campionessa di scacchi iraniana intenda trasferirsi in Spagna. Lo hanno confermato al quotidiano spagnolo El Pais due fonti vicine alla donna, senza precisare in che località, ma aggiungendo che Sara Khadim, che è sposata e ha una figlia, già possiede un appartamento in Spagna. Le fonti hanno inoltre precisato di non sapere se Sara Khadim al-Sharia abbia già ottenuto un permesso di soggiorno spagnolo grazie alla sua proprietà, o se abbia chiesto o intenda chiedere asilo politico.

 Sono due le scacchiste senza hijab al campionato

Intanto si apprende che sono due le scacchiste iraniane che hanno partecipato al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare l'hijab obbligatorio. Oltre a Sara Khadem, anche Atousa Pourkashiyan ha gareggiato a capo scoperto, come riferisce il sito web di informazione antiregime IranWire. Khadem e Pourkashiyan sono apparse in foto pubblicate sul feed Flickr della Federazione Internazionale di Scacchi senza il loro hijab, aggiunge Iranwire, che pubblica anche le foto in questione.

Le proteste degli sportivi e degli artisti

Sara, Atousa ed Elnaz non sono le sole. Altre atlete si sono unite sia in competizioni nazionali che fuori dall'Iran alle proteste. È successo con Niloufer Mardani, salita senza velo sulla pedana dopo la gara di pattinaggio artistico femminile in Turchia. E poi con Parmida Ghasemi, l'arciera della nazionale iraniana, che ha tolto l'hijab davanti ai funzionari della federazione alla premiazione al termine della Tehran Tirokman League. Decine anche le artiste iraniane che hanno pubblicato foto e video a capo scoperto, come Taraneh Alidousti, Katayoun Riahi, Hengameh Ghaziani e Sohaila Golestani. Alcuni di questi artisti arrestati sono stati temporaneamente rilasciati su cauzione, ma Taraneh Alidousti, in prigione dal 26 dicembre, è ancora detenuta nel reparto 209 di Evin, il carcere dei dissidenti. Che cosa succederà a Sara quando tornerà a casa in Iran? È inevitabile chiederselo. Prima di tutti noi lo avrà senz’altro fatto lei stessa. Ma il gusto per la libertà che tanti giovani iraniani testimoniano ogni giorno davanti al mondo sa essere più forte della polizia morale, delle minacce, dei diktat, delle torture. La dittatura iraniana non è mai sembrata così debole e impotente. Sotto scacco.

 

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28/12/2022