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"L'amore è un paio di ali, non un lucchetto": l'appello di Massimo Gramellini a Meloni e Schlein. Il gesto di Paola Cortellesi

La morte di Giulia Cecchettin ha sconvolto tutti. Anche il mondo della cultura e dello spettacolo si mobilita: le parole di Chiara Ferragni, Laura Pausini, Simona Ventura, Frankie Hi-nrg

Foto Ansa e Instagram

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Il femminicidio di Giulia Cecchettin pochi giorni prima della sua laurea, per mano dell'ex fidanzato Filippo Turetta, descritto come "un bravo ragazzo", ha sconvolto il Paese. Ma basterà per cambiare le cose? Per convincere la politica a introdurre l'educazione affettiva nelle scuole? Le rivoluzioni culturali hanno bisogno di tempo, ma prima iniziamo prima le bambine di oggi si salveranno domani. Riportiamo qui i tanti appelli e il dolore espresso anche dalle celebrità. Perché amare non è cucinarle i biscotti e poi non sopportare che lei si laurei prima di te. 

L'appello di Gramellini, ripreso da Cortellesi, a Meloni e Schlein

Paola Cortellesi era già scesa in campo giorni fa chiedendo alle due leader un’azione contro la violenza sulle donne, condivisa e incisiva (leggete qui). L’attrice e regista che con la sua opera prima C’è ancora domani ha affrontato proprio questo tema ha ripostato anche l'altro appello fatto sabato da Massimo Gramellini sempre a Giorgia Meloni ed Elly Schlein nella trasmissione In altre parole su La7: "Litigate su quello che volete. Ma sulla violenza contro le donne, no! Approvate subito quelle riforme e approvatele insieme".

"L'amore è un paio di ali, non un lucchetto"

Gramellini ha poi scritto nel suo editoriale sul Corriere anche queste parole: 

"Siamo ancora qui. A raccontare di un ragazzo italiano del ventunesimo secolo — sto parlando di una delle immeritate celebrità mediatiche di questa settimana, Filippo Turetta — che tormentava l’ex fidanzata Giulia Cecchettin per pura smania di possesso e di controllo. Di un giovane nato e cresciuto in una società aperta, dove da ogni parte si ribadisce la superiore bellezza di un legame paritario e non proprietario, che aveva avvolto la sua ragazza nelle ragnatele di un egoismo spacciato per afflato sentimentale e poi trasceso in violenza.
Ci si domanda, più rassegnati che sorpresi: a che cosa sono servite le migliaia di prediche laiche, compresa questa, e le tantissime battaglie sulla parità di trattamento, persino nelle regole grammaticali, se poi troppi giovani maschi continuano a comportarsi come il marito del film di Paola Cortellesi, ambientato però nell’Italia di quasi ottant’anni fa? Se le ragazze che subiscono un certo genere di attenzioni invadenti e morbose hanno ancora paura a parlarne o non vengono credute? Se in tante, troppe canzoni conosciute a memoria dai giovanissimi si inneggia alla gelosia possessiva come a un indice di vero amore? Se di recente un avvocato difensore ha sentito il bisogno di scrivere in un esposto che il suo assistito aveva aggredito il rivale di cuore perché considerava la ragazza contesa «cosa sua»?
Cosa sua. Ma davvero nel 2023 bisogna ancora spiegare che l’amore consiste in un paio d’ali e non in un lucchetto?"

Le parole di Chiara Ferragni, Simona Ventura

"Ogni volta che scompare una donna, immaginiamo tutte purtroppo come sia andata a finire. Per una volta speravamo di sbagliarci", queste le parole di Chiara Ferragni sempre in prima linea, ricordate anche la collaborazione sanremese con l'associazione D.i.Re.

Con un tweet su X, Simona Ventura ha chiesto scusa alla ragazza: "Cara Giulia scusa se non siamo riusciti a proteggerti, scusa se succede ogni volta e ogni volta piangiamo, ma poi non riusciamo a salvare le tante vittime come te. Ogni volta ci interroghiamo come questo sia possibile e cosa possiamo fare di più. Le risposte però cadono nel vuoto. Stringo forte fortissimo la tua famiglia

Bello il post su Instagram di Frankie hi-nrg: "Basta pubblicare e mostrare foto in cui la vittima e l'assassino appaiono come innamorati. Basta normalizzare l'abnorme. Basta reiterare i concetti "chi lo avrebbe mai detto", "sembra tanto un bravo ragazzo", "l'amava troppo". Basta, per Giulia, per le altre, per tutti.

Al coro di indignazione si unisce anche Alba Parietti su Instagram: "Giulia perdona, tu e tutte le donne uccise per mano di un uomo incapace di accettare la fine di una storia, incapaci di essere uomini, noi madri, padri, scuola e società, stato, istituzioni, incapaci di scrivere giuste leggi di proteggerti, di educare al rispetto ad essere all’altezza di accettare la crescita l’indipendenza la libertà che noi donne, quelle che abbiamo così duramente e lentamente conquistato con sofferenza, tenacia, dolore, pazienza, sangue troppo sangue. Il cuore della tua meravigliosa, sana, dignitosa, famiglia è spezzato per sempre e noi, noi tutti, ti porteremo sempre nel cuore, perché eri la figlia che ognuno avrebbe voluto, l’amica che non sa abbandonare la dolcezza a cui non si può fare male. Che tu possa trovare un mondo migliore di questo vicino alla tua mamma. Non inneggiate a pena di morte, odio, violenza, riscriviamo la storia con leggi, giuste comportamenti di rispetto per le donne, se vogliamo che il mondo migliori, cominciamo da noi. Miglioriamo la società con comportamenti individuali che rendano il mondo migliore, ognuno da oggi faccia i conti con la propria coscienza e porti qualcosa a questa umanità senza più speranza"

Ancora Barbara D'Urso su X: "Lo abbiamo temuto fin dall’inizio ma abbiamo sperato fino alla fine che Giulia tornasse, che si fosse allontanata volontariamente. Oggi è un’altra triste giornata per tutti, e per tutte, noi. Un abbraccio alla famiglia".

Mentre Laura Pausini scrive: "Un abbraccio forte e con il cuore a te e al tuo papà". Gianluigi Nuzzi invece posta: "Siamo sempre qui a raccontare queste tragedie, a formulare nuove leggi, a fare i genitori e poi senti "quel bravo ragazzo", il male esiste. Forza Elena, un abbraccio al tuo babbo e alla nonna".

Foto Ansa

20/11/2023