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"Inneggia al femminicidio": Emis Killa, annullato il concerto di Capodanno. Ma il rapper non ci sta e risponde così

Il rapper si sarebbe dovuto esibire a Ladispoli. La sua difesa: "Nel rap esiste una cosa chiamata story telling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia. Vi dovete ripigliare"

Foto Ansa e Instagram

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"Preferisco saperti morta che con un altro. Vengo a spararti"

Questo verso lo troviamo nel brano di Emis Killa: 3 messaggi in segreteria pubblicato nel 2016. 

Una frase su una sua canzone che mette i brividi, soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca e all'impegno che si vorrebbe rafforzare nell'inviare messaggi di rispetto e non di violenza in tema di affettività, soprattutto ai più giovani. 

Emis Killa si sarebbe dovuto esibire a Ladispoli la notte di Capodanno. La riflessione sulla musica ascoltata dagli adolescenti l'aveva iniziata l'attrice Cristiana Capotondi che aveva accusato la trap di fomentare la misoginia tra i ragazzi, sostenendo che la donna viene trattata come un oggetto (leggete qui). 

Il sindaco leghista all'inizio voleva il cantante

All'inizio il primo cittadino leghista Alessandro Grando, aveva smorzato le polemiche, confermando la presenza di Emis Killa, poi il passo indietro e la cancellazione dell'esibizione. 

"Sarà una serata di festa senza messaggi sbagliati, e ci mancherebbe anche che un'amministrazione voglia trasmettere certi messaggi ai ragazzi", aveva spiegato. "Ma poi, i due artisti, dopo aver suonato da noi andranno anche in altri luoghi e locali. Ma questa polemica è indirizzata solo a Ladispoli. Gué Pequeno, per esempio, andrà a suonare a Cinecittà World. E questo cosa vorrebbe dire, che un parco per famiglie inneggia alla violenza contro le donne? Dai su, non è possibile". Aveva poi concluso: "Questa polemica era già scoppiata nel 2022, quando Emis Killa venne a suonare. E non è successo nulla perché assolutamente non ha cantato nulla che facesse riferimento alla violenza di genere. E non accadrà nulla il 31 dicembre".

Ma ai cittadini e al Pd in Consiglio la scelta di questo artista non ha convinto. Anche il costo ha infatti fatto arrabbiare la popolazione: "345mila euro per una serata è una spesa immorale".

La decisione del sindaco

L'onorevole ha inviato la richiesta alla Regione Lazio di non finanziare l'evento. Alla fine il sindaco Grando ha ceduto e ieri a fine giornata è arrivato il passo indietro, anche dopo l'articolo pubblicato su Repubblica: "Nonostante l'artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022, abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre".

La risposta dell'artista

Arriva la risposta su Instagram nelle sue stories dopo un articolo di Repubblica: "Se volete capirmi, parlate con le donne della mia vita"."Nel rap esiste una cosa chiamata story telling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia". "Nel pezzo non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro story telling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca - aveva scritto il cantante -, non so, volete accollarmi qualche anno di galera?  Oppure radiamo da tutti i cinema Denzel Washington visto che in "He got game" uccide la moglie. Vi dovete ripigliare".

Ecco cosa dice canzone "incriminata"

Racconta di un uomo che chiama ripetutamente l’ex fidanzata, per ottenere un'altra opportunità: "Ultimamente ho pensieri scuri. Eri stata avvertita, ricordi quegli scleri, io te l’avevo detto, vengono i problemi seri e da qualche giorno hanno iniziato a diventare veri". Il ragazzo parte verso casa della sua ex, spinto da "cattive idee dettate da una sbronza, ormai troppo tardi per fermarsi. Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi", si sente negli ultimi versi del brano. "Io ci ho provato e tu mi hai detto no, con quella cornetta ti ci strozzerò".

Non si tratta di censura, ma forse dovremmo tutti e tutte, anche chi fa musica, assumerci la responsabilità di quello che comunichiamo. Se vogliamo un futuro con meno uomini violenti e più donne serene. 

29/11/2023