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Dieci particolari varietà di sale e il loro uso in cucina

Dieci particolari varietà di sale e il loro uso in cucina
di Federica Facchini

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Nella lista della spesa lo indichiamo genericamente con “sale” anche se non ne esiste una sola tipologia: sono tantissime infatti le qualità esistenti in natura che si differenziano tra loro sia per il luogo di estrazione, sia per la lavorazione e le caratteristiche del prodotto finale.

Ci sono i sali colorati, quelli che provengono dal mare o dalla montagna, quelli aromatizzati e addirittura le varietà dolci e per ciascuno c’è un abbinamento ideale in cucina, fatto per esaltare i gusti e i sapori dei diversi tipi di ingredienti.

1) Sale rosa dell’Himalaya. Si tratta di una qualità che non viene estratta dal mare ma da formazioni cristalline depositatesi nel suolo. Il suo contenuto di cloruro di sodio è ridotto e la particolare colorazione deriva dagli oligoelementi che sono stati assorbiti in migliaia di anni. Si tratta di un sale che non copre i sapori, per questo in cucina è ideale per le verdure, anche crude e i piatti delicati di carne e di pesce. Il Sale rosa dell’Himalaya può essere utilizzato anche per la bellezza della pelle, come ingrediente per scrub esfolianti, oppure per la produzione di lampade di sale che purificano l’ambiente 

2) Sale blu di Persia. Viene estratto in Iran in una zona dove anticamente era presente un lago salato. Si tratta di un sale molto raro che deve la sua colorazione alla  Silvinite, minerale che può in alcuni casi presentare la tonalità blu. Il sapore è aromatico, sapido, ideale con le carni lesse oppure con il tartufo.

3) Sale rosso delle Hawaii. Si tratta di una varietà molto diffusa sulle tavole hawaiane, il colore che lo caratterizza ha origine da un'argilla vulcanica. Il gusto di questo sale è quasi ferroso e trova il suo abbinamento ideale con le preparazioni alla griglia.

4) Sale grigio di Bretagna. In questo caso il colore particolare è dato dal processo di raccolta che avviene in costruzioni di argilla poste lungo la costa, sul fondo delle quali, dopo che il mare si ritira per effetto della bassa marea, resta il sale dal colore grigiastro. Il sapore è molto legato al mare ed è ideale per i piatti di pesce.

5) Sale dolce di Cervia. Si tratta di una qualità prodotta nelle saline romagnole, qui posizione e condizioni atmosferiche donano al sale un guro dolce dato dalla mancanza di composti amari. Ideale in aggiunta al cioccolato fondente. 

6) Sale nero di Cipro. Qualità ricca naturalmente di carbone attivo che ne determina anche la colorazione scura. Si caratterizza per una elevata salinità e vede gli accostamenti ideali con primi piatti, le zuppe e le patate ma anche con la frutta, per abbinamenti più insoliti.

7) Fleur de Sel. Principalmente la raccolta avviene nelle saline della Camargue, in cui il sale viene prodotto manualmente secondo processi antichissimi. Si tratta di una varietà povera di sodio e dal sapore delicato e, un po’ come avviene per il sale di Cervia, ideale con il cioccolato oppure con le verdure crude o al vapore.

8) Sale di Trapani. Raccolto a mano all’interno di una riserva naturale del WWF, mantiene intatte tutte le caratteristiche organolettiche. E’ estremamente versatile in cucina e possiede un gusto più delicato rispetto ai tradizionali sali che si trovano in commercio.

9) Sale affumicato della Danimarca. La produzione si basa su antichi processi danesi che vedono l’uso di legno di quercia e di olmo rosso e che trasferiscono sul sale un particolare aroma. Ideale l’abbinamento con i piatti e ingredienti della cucina nord-europea come il salmone, il merluzzo e le aringhe.

10) Gomasio. Si tratta di una particolare combinazione di sale e sesamo tostato, molto diffusa in Giappone e ultimamente anche in Italia. Il gomasio viene utilizzato per ridurre l’apporto di sale in cucina, esaltando il sapore dei cibi grazie al sesamo. Ideale in insalate, minestre ma anche carni bianche alla griglia.

 

Photo credits: Google Images

13/02/2017