Le uova colorate sono la gioia della Pasqua. Un simbolo che rallegra dopo i giorni, penitenti, della Quaresima. Una tradizione che fa felici grandi e bambini e che, come in Alto Adige, è ancora molto sentita. “Ho molto apprezzato il loro gusto di abbellire la casa, le finestre e la tavola con uova decorate, rami e fiori, abitudine che anch’io ho adottato” racconta Carla Castellani, una simpatica signora amante della natura, dell’arte e della poesia, con le uova, da lei decorate, disposte su una mensola di marmo, accanto la porta d’ingresso, “piccole sentinelle pronte ad accogliere l’ospite” o utilizzate come segnaposto per un pranzo conviviale.
“Ho usato uova di gallina” racconta ancora “che ho svuotato tramite una piccola apertura praticata sul fondo. Le ho lavate accuratamente, poi le ho lasciate per qualche ora in ammollo in acqua e aceto perché perdano il tipico odore di uovo. Infine le ho lasciate asciugare bene all’aria, infilate in bastoncini di legno. Attingendo dalla mia raccolta di foglie e fiori pressati, che ho l’abitudine di raccogliere durante le mie passeggiate, e predisposti per tempo, ho applicato le decorazioni sul guscio tramite Vinavil miscelato con acqua ed ho lasciato asciugare bene. Infine ho costruito il piccolo piedistallo utilizzando del tulle colorato che ho arricciato tramite una filzetta e l’ho incollato con colla a caldo, facendo in modo che il buchetto sul fondo dell’uovo resti invisibile”.
In Alto Adige la colorazione e la decorazione delle uova iniziano il Giovedì Santo, dagli altoatesini chiamato Giovedì Verde. Le uova vengono, in genere, colorate con ingredienti naturali. Immerse nel brodo di bucce di cipolla – un’antica tecnica di colorazione usata anche nei Balcani per la colorazione delle uova della Pasqua ortodossa – le uova diventano rosso-marrone, quindi rosso-viola con le barbabietole, grigio-blu con le bacche di sambuco, gialle con i fiori di camomilla, verde con gli spinaci.
Una ricetta, l’ideale per chi soffre di allergie, consiglia, invece, la colorazione con brodo vegetale naturale addizionato con aceto. Una volta colorate, estratte dal brodo – con le uova fatte bollire prima e a parte –, quindi raffreddate, le uova vanno lucidate con qualche goccia d’olio e un panno da cucina.
In Alto Adige le uova sode decorate sono un classico del pranzo di Pasqua, dove vengono servite con speck, asparagi, salsa bolzanina, cren – il rafano –, Schüttelbrot – pane di segale – e il tradizionale pane pasquale, una focaccia di frumento all’anice decorata con una stella.
E se c’è chi colora e decora le uova con tempera e pennello, c’è chi, come Beatrix Hohenegger, ama abbellire le uova , grazie a un piccolo incisore, con decorazioni, fiori, linee sinuose, versi, aforismi. Beatrix vive e lavora con il marito Karl nel maso Gamsegghof, tra le vette e i prati della Val Venosta. Il maso, dal 1702 della famiglia Hohenegger, è oggi un’azienda agricola a vocazione biologica – con circa dieci ettari di pascolo – dove vivono bovini, capre, pennuti, cani, gatti, piccoli maialini e dove si producono latte, burro, yogurth, formaggio, uova. Cuore del maso, che è anche casa-vacanze, è, infatti, il caseificio, dove vengono stagionati formaggi di latte crudo vaccino e caprino.
In inverno, quando la vita al maso è più tranquilla, Beatrix colora e decora le uova di oca, che svuota, praticando due piccoli fori, quindi soffiandovi dentro. Le oche sono quelle del maso, le cui uova sono più grandi, oltre che più resistenti, di quelle di gallina, e con guscio più robusto, l’ideale per i lavori di incisione, una tecnica che Beatrix ha imparato da sola: “La difficoltà sta nell’incidere con regolarità. La pressione delle dita non deve essere né troppo leggera né troppo forte, altrimenti si fa in fretta a formare un buco”. Per lucidare le sue uova, Beatrix usa la vaselina, che fa del guscio una superficie setosa piacevole al tatto.
Una passione, quella per le uova decorate, che ha trasmesso ai propri figli e che incuriosisce anche i suoi ospiti: “Quando vengono nella bottega del maso e vedono le foto che ritraggono la varie fasi del mio lavoro, sono molto incuriositi e acquistano volentieri le mie uova decorate. Non so perché, ma il colore che richiedono maggiormente è il rosso, anche se piacciono molto anche diversi tipi di verde, viola, blu, giallo e arancione”.
Le uova decorate di Beatrix sono famose come espressione di arte contadina tanto da convincere Gallo Rosso – il marchio che dal 1999 favorisce le attività dei masi altoatesini – a promuoverle e sostenerle, con altri oggetti di artigianato contadino dell’Alto Adige.
Abbiamo parlato di:
Carla Castellani Blog
Maso Gamsegghof Website
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