"Questa è una storia molto femmina perché mostra le contraddizioni tra essere una donna impegnata a tenere sotto controllo alcune malattie e quello che ogni giorno deve affrontare con superiori, istituzioni e collaboratori, ma anche a casa sua, perché è anche madre". Così la scienziata Ilaria Capua, dalla Florida dove dirige il Centro di Eccellenza One Health dell'Università interviene alla presentazione di TRAFFICANTE DI VIRUS di Costanza Quatriglio, ispirato al suo libro IO TRAFFICANTE DI VIRUS, e che sarà in sala per tre giorni, lunedì martedì e mercoledì prossimi con Medusa, e poi su Amazon Prime dal 13 dicembre.
In TRAFFICANTE DI VIRUS si racconta la storia di Irene (Anna Foglietta), alias Ilaria Capua, sin da bambina appassionata di scienza e da grande divenuta un'affermata ricercatrice nell'istituto zooprofilattico italiano. "Mi ha affascinato l'idea di fare un film con al centro una donna" dice la regista, "e anche di fare un'opera con al centro l'Italia che spesso non tratta bene e non valorizza l'intelligenza delle persone e la loro visione di futuro".
Dice invece la Foglietta che nel film mostra come il suo personaggio sia stato spesso danneggiato per il suo essere donna: "Ho amato far emergere la voce di una donna che rivendica il suo bisogno di emancipazione e va detto che alle donne capita spesso di fare un passo avanti e quattro indietro, ma non dobbiamo farci intimidire e mi rivolgo soprattutto alle nuove generazioni".
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