Clima pazzo: la grande emergenza del pianeta in mostra a Roma

Gli italiani hanno sempre più paura del clima impazzito. È quanto emerge dall’edizione 2018 del sondaggio Ispi, l’istituto per gli studi di politica internazionale, realizzato in collaborazione con Ipsos, società di analisi e ricerche di mercato, sugli italiani e la politica internazionale. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, tra le minacce del mondo i cambiamenti climatici fanno più paura, con un balzo dal 13% del 2017 al 28% del 2018. Accade per la prima volta, commenta Ispi, tanto che subito dopo, con il 16%, segue il terrorismo di matrice islamista (16%)
In questo contesto le iniziative pensate per raccontare i cambiamenti climatici e sensibilizzare, così, l’opinione pubblica, invitata a riflettere sul futuro del pianeta, acquistano pertanto maggiore significato. È il caso della mostra fotografica di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici che sarà possibile visitare fino al 10 marzo nel Museo di Roma in Trastevere.
Quella dei cambiamenti climatici è “ormai una devastante realtà” ricorda Greenpeace Italia “che non risparmia niente e nessuno”. Ne sono testimonianza gli oltre 50 scatti in mostra provenienti da tutto il mondo, anche dall’Italia.
L'immagine di copertina ritrae Sovarani Koyal, abitante dell’isola di Satjellia, dove il livello del mare continua a salire: “Siamo colpiti da violente inondazioni, il livello dell’acqua e la temperatura stanno aumentando” racconta. “Non possiamo vivere qui, il caldo sta diventando insopportabile. Abbiamo solamente poche capre ma non sappiamo dove siano adesso. Abbiamo anche due bambini ma non sappiamo come sfamarli”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Innalzamento del livello del mare in India © Peter Caton

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae la contadina kenyota Elizabeth Mueni Maundu nel suo campo mentre conta i danni al raccolto a causa della siccità.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Siccità in Kenya © Peter Caton

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae Ajit Das, un abitante dell’isola di Ghoramara, come tanti vittima dell’innalzamento del mare. “Non possiamo restare qui a causa dell’esondazione del fiume Gange” racconta. “Tutto è sommerso dall’acqua. Mentre la terra si sta frantumando a Ghoramara, il livello dell’acqua al centro del fiume si sta abbassando. Non sappiamo dove andremo o cosa faremo”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Innalzamento del livello del mare in India © Peter Caton

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae i danni alla Grande barriera corallina in Australia. Le immagini, che documentano i danni ai coralli, sono state raccolte da Greenpeace vicino a Port Douglas: “Questo è il risultato” commenta “di dodici mesi di temperature del mare sopra la media lungo tutta la Barriera”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Danni alla Grande barriera corallina in Australia © Brett Monroe Garner

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae il compositore e pianista italiano Ludovico Einaudi, mentre su una piattaforma galleggiante al largo del ghiacciaio Wahlenbergbreen, nelle isole Svalbard, in Norvegia, esegue Elegy for the Arctic per la difesa dell’Artico.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
L’Artico in pericolo © Pedro Armestre/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae, dall’alto, la cittadina di Santa Rosa, in California, devastata da un’ondata di incendi.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Devastazione in California © Livia Ferguson

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae dall’alto una zona di ghiacciaio marginale, così chiamata perché “rappresenta la transizione tra mare e ghiaccio allo stato solido”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ghiacciaio marino nell’Artico © Nick Cobbing

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae Zhang Dadi, un agricoltore cinese mentre invoca la pioggia sul suo campo di grano. Lontani i tempi in cui contadini e allevatori della regione, un tempo rigogliosa, potevano contare sull’acqua, mentre il presente è fatto di desertificazione.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Siccità in Cina © Qu Bo/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae una persona a bordo di canotto lungo la superstrada 610, nella zona di Houston, flagellata dalle piogge dell’uragano Harley.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Alluvione in Texas © Mannie Garcia

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae una donna nel lago del villaggio indiano di Khomnal, nella zona di Mangalwheda. Un lago insolitamente e completamente a secco, con grande meraviglia degli stessi abitanti.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Siccità in Maharashtra © Subrata Biswas

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’incendio Holy propagatosi nell’agosto del 2018 tra le regioni “cespugliose e aride” di Orange e Riverside, provocando l’evacuazione di oltre 20 mila persone e distruggendo più di 21.473 ettari di foresta.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Holy brucia la California © David McNew/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae due indigeni Nenet della penisola di Yamal, accanto alla loro tipi, tipica tenda conica fatta con pelli. Anche questa regione soffre a causa dei cambiamenti climatici con le alte temperature che continuano a sciogliere il permafrost della Russia siberiana.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Scioglimento del permafrost nella Russia siberiana © Steve Morgan

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae Piazza San Marco, a Venezia, invasa dall’acqua alta: “Venezia è una delle città italiane più a rischio, a causa dei cambiamenti climatici” ricorda Greenpeace Italia. “L’innalzamento del livello dei mari, infatti, potrebbe mettere in ginocchio la città, che già oggi vive spesso fenomeni di acqua alta”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Acqua alta a Venezia © Giacomo Cosua/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’acqua alta a Venezia nei pressi del Ponte di Rialto: “Il Ponte di Rialto, il più famoso dei quattro che attraversano il Canal Grande” così, Greenpeace Italia “diventa rifugio per i turisti in attesa che l’acqua alta scenda. Nel frattempo, i vaporetti non riescono a coprire tutta la rete di trasporto. Molti turisti sono costretti a trascinare le proprie valigie nell’acqua”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Acqua alta a Venezia © Giacomo Cosua/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’acqua alta per le vie di Venezia: “Oltre l’80 per cento della città” spiega Greenpeace Italia “si ritrova sott’acqua quando il livello di quest’ultima raggiunge altezze massime. Per fronteggiare l’emergenza, nel corso degli anni molti commercianti hanno installato delle pompe e delle paratie, per espellere l’acqua dall’interno dei negozi. Difficoltà sopraggiungono anche per i turisti, spesso bloccati a causa di questo fenomeno”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Acqua alta a Venezia © Giacomo Cosua/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae Piazza San Marco, a Venezia, invasa dall’acqua alta: “Piazza San Marco, uno dei simboli di Venezia” spiega Greenpeace Italia “è allo stesso tempo una delle zone più basse della città. Per questo motivo è uno dei primi luoghi ad allagarsi. In situazioni di acqua alta sostenuta è praticamente inaccessibile, se non utilizzando speciali stivali che coprono anche parte del corpo”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Acqua alta a Venezia © Giacomo Cosua/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae alcuni abitanti di Malanday, nell’area metropolitana di Manila, nelle Filippine, mentre lasciano le loro case fra le strade allagate dalle forti piogge.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Alluvione nell’area metropolitana di Manila © Veejay Villafranca

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae un’attivista di Greenpeace alla vigilia della conferenza di Katowice, in Polonia, sul clima, la COP24, accanto alla ciminiera della centrale a carbone di Be?chatów, tra le più inquinanti d’Europa secondo la denuncia di Greenpeace, scalata con un’azione dimostrativa per chiedere “azioni immediate” per “l’abbandono progressivo del carbone” e l’adozione di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Centrale a carbone in Polonia © Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae gli abitanti del villaggio di Betio, nell’atollo corallino di Tarawa, nella Repubblica di Kiribati, Oceano Pacifico, mentre fuggono dalle King Tides, onde alte fino a 2.87 metri. A pagarne le spese è il fragile atollo: “Le isole pianeggianti” ricorda Greenpeace “sono a rischio inondazioni permanenti a causa dall’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Inondazioni a Kiribati © Jeremy Sutton-Hibbert

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera sul litorale laziale: “Il bilancio dei sedimenti costieri” spiega Greenpeace Italia “indica che, negli ultimi cinquant’anni, in Italia sono andati persi più di 35 chilometri quadrati di coste”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera sul litorale laziale © Francesco Alesi/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera sul litorale laziale: “Secondo quanto raccontano abitanti del luogo” spiega Greenpeace Italia “a Fregene negli ultimi cinque anni si sarebbero perse decine di metri di spiaggia. I cambiamenti climatici e l’erosione costiera rischiano di mettere in ginocchio enormi tratti di costa del nostro Paese”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera sul litorale laziale © Francesco Alesi/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera sul litorale laziale: “Ci si difende dall’avanzata del mare e dall’erosione costiera creando barriere artificiali fatte di sacchi di sabbia” commenta Greenpeace Italia.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera sul litorale laziale © Francesco Alesi/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera in Puglia: “Le immagini aree” spiega Greenpeace Italia “mostrano in modo evidente l’assottigliamento della linea sabbiosa sulla costa adriatica pugliese. Secondo i pescatori locali, ogni anno il mare avanza di un paio di centimetri. Una stima formulata tenendo conto dei ‘tocchi’ sui tufi presenti sul molo che utilizzano per far scendere le barche in acqua”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera in Puglia © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera in Puglia: “Le immagini aree” spiega Greenpeace Italia “mostrano in modo evidente l’assottigliamento della linea sabbiosa sulla costa adriatica pugliese. Secondo i pescatori locali, ogni anno il mare avanza di un paio di centimetri. Una stima formulata tenendo conto dei ‘tocchi’ sui tufi presenti sul molo che utilizzano per far scendere le barche in acqua”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera in Puglia © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera in Puglia: “In Puglia” spiega Greenpeace Italia “nel tratto di litorale che va da Torre San Leonardo a Torre Canne, è ben visibile il fenomeno dell’erosione costiera dovuto all’azione di vento e mareggiate. I cambiamenti climatici provocano mareggiate sempre più energiche, con conseguente asportazione di sedimenti dalle coste”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera in Puglia © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae l’erosione costiera in Puglia: “Uno dei tratti di costa pugliese più colpiti è quello adiacente alla città di Torre Canne” spiega Greenpeace Italia “qui, ormai, il mare lambisce le dune e a nulla valgono gli interventi di ‘ripascimento’ per permettere alla sabbia di depositarsi e ricostruire l’arenile”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Erosione costiera in Puglia © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae quel che rimane di alcune tamerici lungo le sponde del lago di San Giuliano, in Basilicata, e “dove prima” ricorda Greenpeace Italia “si trovava una ricca vegetazione, ora non restano che scheletrici tronchi, a testimoniare la desertificazione causata dai cambiamenti climatici”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Desertificazione in Basilicata © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae un paesaggio lucano colpito dalla desertificazione, con la veduta del lago di San Giuliano, in provincia di Matera: “La desertificazione” spiega Greenpeace Italia “sta guadagnando inesorabilmente terreno, ingoiando la vegetazione spontanea. Anche in Italia l’aumento delle temperature dell’aria sta determinando un copioso incremento dell’evaporazione, fattore che riduce in certe aree la disponibilità idrica”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Desertificazione in Basilicata © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae un paesaggio lucano colpito dalla desertificazione: “Nel punto in cui il torrente Bradano si immette nel lago di San Giuliano” spiega Greenpeace Italia “il letto è talmente arido da mostrare le spaccature dovute al ritirarsi delle acque. Questa terra è ormai così compatta, a causa della desertificazione, da permettere agli animali selvatici di attraversare il bacino da una sponda all’altra”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Desertificazione in Basilicata © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae un paesaggio lucano colpito dalla desertificazione: “Percorrendo le strade interne che si inerpicano sulle colline della Contrada di San Giuliano” spiega Greenpeace Italia “è molto comune imbattersi in aziende agricole abbandonate. La causa è probabilmente da imputare all’impoverimento del suolo dovuto ad alcalinizzazione e salinizzazione. Terreni sempre più aridi e non più adatti alle colture agricole e alla pastorizia sono un’altra delle conseguenze dei cambiamenti climatici”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Desertificazione in Basilicata © Giuseppe Lanotte/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae il Rio delle Amazzoni, in Brasile, 90 miglia a est di Manaus e dove a causa della siccità, spiega Greenpeace, i banchi di sabbia emergono lungo l’intero corso del fiume “mettendo in pericolo la navigazione e facendo arenare le barche.”
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Siccità in Amazzonia © Daniel Beltrá

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae la vallata di Alleghe, in Veneto, vista dal belvedere di Colle Santa Lucia: “Migliaia di ettari di bosco” ricorda Greenpeace Italia “sono andati distrutti a seguito della tempesta con venti fino a 180 km/h che nel novembre 2018si è abbattuta nella provincia di Belluno”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Devastazione in Veneto © Roberto Silvino/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae, spiega Greenpeace, “un edificio che galleggia vicino alla costa del New Jersey dopo il passaggio dell’uragano Sandy”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Conseguenze dell’uragano Sandy © Tim Aubury/Greenpeace

L’immagine, in esposizione al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra di Greenpeace Italia Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, che è possibile visitare fino al 10 marzo, ritrae quanto è rimasto nei boschi tra Caprile e Colle di Santa Lucia, in provincia di Belluno, dopo l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la zona lo scorso autunno: “La furia dei venti” ricorda Greenpeace Italia “ha raggiunto i 180 km/h, distruggendo migliaia di ettari di bosco”.
Testo di Stefania Elena Carnemolla
Devastazione in Veneto © Roberto Silvino/Greenpeace