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L'influencer che non fa ridere, flebo attaccate alle borse di Hermés: il web insorge ma lei peggiora le cose

di Claudia Sarritzu

Prima di tutto raccontiamo i fatti. L'influencer da un milione di followers Giulia Nati, un giorno fa ha pubblicato un video dove si vede lei in un letto di ospedale e le flebo attaccate a borse di Hermés. A commento del post la frase: “I need a new wish”, cioè “Ho bisogno di un nuovo desiderio”. Cosa c'è da dire se non che l'indignazione è l'unica reazione possibile a un uso dei social così indelicato nei confronti di chi soffre? 

Ma chi è Giulia Nati

Proprietaria del marchio di moda N Couture è nata nel 1991 a Viareggio e a 17 anni si è trasferita a Milano dove ha studiato all’Accademia del lusso. Poi è passata a Firenze al Polimoda. Qui ha conosciuto Christian Bruschi. Nel 2021 è nato il loro primo figlio, Hermes e nel 2023 è nata Kelly. Su Instagram ha 1 milione di follower e si definisce una fashion Designer and digital entrepreneur. 

La risposta di lei che non convince

Da ieri gli utenti del web non hanno alcuna intenzione di perdonarla, anzi, hanno definito l'idea "inappropriata" e "di cattivo gusto".  Alcuni l'hanno anche invitata a farsi un giro negli ospedali. L’ex concorrente del Grande Fratello Carolina Marconi, ex paziente oncologica ha commentato: "Questa immagine non mi fa ridere, anzi la trovo molto triste. Ti porterei a fare un giro in questi reparti per farti render conto delle condizioni in cui si trovano queste persone". Altri commenti sono stati: "VERGOGNATI", "Leggeri? Mi fai davvero pena . C'è gente come me che entra ed esce dagli ospedali . Dove la vedi tutta questa ironia e leggerezza ????", "Da figlia di due genitori oncologici sei pessima più che divertente!!", "Le birkin si comprano , la classe e l’eleganza no ! Che cattivo gusto questo video"; "Vieni con me domani in terapia che ti fanno una flebo di intelligenza. Sia mai che ti arrivi al cervello. Dopo la mia flebo ti porto a fare un giretto in pediatria oncologica". "Vergognati, potevi far intender di essere “malata di shopping” in altri modi,non certo simulando una flebo con tanto di suono e mascherina, lasciatelo dire sei tanto bella esteticamente ma dentro sei povera."

L'influencer ha voluto rispondere alle critiche spiegando si trattasse solo di un video ironico e ha peggiorato la situazione quando sulle storie ha fatto notare che solo in Italia non sarebbe risultato comico. E che i like erano più delle critiche. Concludendo con una storie in cui parla dell'invidia. Insomma la pezza la toppa peggio del buco. 

Intanto nuove regole sugli influencer

Non sarà più il modo più facile per fare soldi. Per gli e le influencer è arrivata la resa dei conti. L'Agcom infatti ha diffuso le linee guida approvate lo scorso 10 gennaio all'unanimità e pubblicate online, volte a garantire il rispetto delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi. Si tratta soprattutto di trasparenza e correttezza dell'informazione, tutela dei minori e diritti della persona, trasparenza in materia di comunicazioni commerciali e product placement. 

Chi le dovrà seguire?

Si tratta di “vlogger”, “streamer”, “creator”, “uploader” che raggiungano almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media che abbiano superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagementrate medio pari o superiore al 2% (significa che hanno suscitato commenti o like in almeno il 2% dei contenuti pubblicati). "Regole necessarie perché gli influencer - spiega l'Agcom - svolgono un'attività economica, hanno la "responsabilità editoriale sui contenuti, che include il controllo effettivo sulla creazione, sulla selezione o sulla organizzazione dei contenuti" stessi", forniscono un servizio che "ha un impatto rilevante su una porzione significativa di pubblico" e "un legame stabile ed effettivo con l'economia italiana". 

Non c'entra il “caso Ferragni”

Si tratta semplicemente di un passaggio necessario che era oggetto di una consultazione pubblica da mesi, come ha spiegato a Rainews Massimiliano Capitanio, commissario Agcom. 

La cosa più importante è l'introduzione dell'obbligo di trasparenza sotto il profilo della pubblicità e la responsabilità editoriale per i contenuti che potrebbero danneggiare i minori, ma anche la tutela dei valori sportivi. Sara Zanotelli, presidente dell'Associazione Italiana Content & Digital Creators ha dichiarato: “Siamo assolutamente a favore delle indicazioni di Agcom. Auspichiamo non sia questo il punto di arrivo".

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25/01/2024