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Paola Barale si confessa: “Dalla menopausa a 42 anni all’aborto. Ecco perché l’ho fatto”

"Non è poi la fine del mondo", è la frase che Paola Barale si è ripetuta quando ha scoperto di essere entrata in quella fase della vita di una donna che per molte è proprio “una fine”. Con quella frase, così potente da essere diventata il titolo della sua biografia (Sperling & Kupfer, in uscita il 23 maggio), l’ attrice e showgirl fa un favore a tutte le donne contribuendo a sgonfiare lo stereotipo della menopausa come il termine non solo della vita fertile femminile. Anche perché Barale ha avuto quella che si chiama una “menopausa precoce”, arrivata a soli 42 anni. Che non fosse la fine di nulla ma solo un cambiamento, lo testimonia il fatto che oggi, a 56 anni, sia ancora tanto vitale, bella e con la voglia di condividere i momenti più intensi della sua vita.

Il libro e il post

Questo è il post che ha pubblicato su Intagram e con il quale ha annunciato l’uscita del suo libro: “Non è la fine del mondo, però… Io, che ho qualche problema di memoria, questo me lo ricordo perfettamente. Sì, ricordo che sono in fila alla biglietteria di Machu Picchu e sento l’inconfondibile suono del messaggino in arrivo. A scriverlo è il mio ginecologo. Leggo: «Paola, sono arrivati i risultati delle analisi che hai fatto. Ti confermo: sei entrata in menopausa». Ora, Machu Picchu è una fortezza inca costruita intorno al XV secolo, un posto pazzesco, bellissimo ed enigmatico… Ma da allora, ogni volta che vedo passare in tivù un documentario su Machu Picchu penso a una cosa soltanto: il mio ingresso in menopausa. Peraltro, precipitoso. Eh già, perché io in menopausa ci sono entrata a quarantadue anni (...) La mattina in cui ho cominciato a scrivere questo libro ho preso un paio di biscotti, ho aperto il frigo e... c’era la bottiglia con tre dita di latte. L’ho aperta, ho bevuto e soltanto dopo ho letto la scadenza. Era scaduto il giorno prima. Mi è sembrata una metafora perfetta, per due motivi: 
1. Il latte era ancora buono (e io a quarantadue anni ero buona come una bottiglia di latte fresco di frigo).
2. Quella scadenza non mi ucciderà”.

Parole importanti per tutte le donne

Una testimonianza importante per tante donne: per quelle che si trovano nel guado del climaterio e anche per quelle cui mancano ancora molti anni a quel momento di passaggio, ma è meglio che ci arrivino senza il peso dei tabù che ancora gravano sulla menopausa. In un'intervista rilasciata al settimanale F, Barale spiega perché ha deciso di raccontare la sua esperienza in maniera schietta. Secondo la showgirl è necessario fare pace col fatto che la menopausa rappresenti una fase della vita e non è giusto credere che l'esistenza di una donna si sia conclusa: “Ma, intendiamoci, non è che abbia detto: ‘Che figata!’. I primi tempi mi faceva effetto vedere gli assorbenti sugli scaffali dei supermercati, o aprire il mobiletto del bagno e realizzare che non c’erano perché non mi servivano più. Per un certo periodo mi sono sentita un po’ persa. Anche perché era una cosa inaspettata. Il mio ginecologo mi disse che a volte la menopausa anticipata può essere la conseguenza di un forte stress”.

La morte dell’amica e la crisi con Raz Degan

Lo stress, insomma, potrebbe aver anticipato il processo: "Avevo sofferto molto per la morte della mia migliore amica di sempre. Aveva un tumore ai polmoni".In quello stesso periodo, inoltre, c'era stata la prima rottura con Raz Degan, suo storico compagno, ma a questo proposito aggiunge: "Si possono attraversare momenti dolorosi e contemporaneamente, come è successo a me, andare in menopausa, ma che non è la fine di niente. Ne esci, vai avanti, stai di nuovo bene. Si parla di menopausa come se fosse una specie di morte. Non è vero!".

L’aborto e il motivo per cui lo fece

Nel suo libro, Paola condivide anche un altro dei momenti più delicati della sua esistenza, quello in cui decise di affrontare un aborto: una scelta della quale col senno di poi dice di non essersi pentita: "Quando decisi di interrompere la gravidanza, il ginecologo mi disse: ‘Guarda, Paola, che un domani te ne potresti pentire’. Ma si può avere un bambino per evitare di pentirsi di non averlo avuto?". Non che non desiderasse una famiglia: “Io non me lo ricordo, ma mia madre mi dice che quando ero ragazzina ripetevo di voler diventare mamma. In effetti ho sempre amato l’idea di famiglia, e i bambini mi piacciono… Una delle ragioni per cui presi quella decisione è che ero rimasta incinta dopo solo un mese che stavamo insieme. Non avevo nessuna garanzia che sarebbe durata e, anche se non ho nulla contro le mamme single, non era quello che volevo per me in quel momento”.

Madre mancata senza pentimento

A dimostrazione del fatto che non si sia pentita aggiunge: "Oggi che vedo le mie amiche che ormai hanno figli adolescenti, penso che non vorrei essere al loro posto. Io che ero già tanto apprensiva con i miei cani, figuriamoci quanto mi sarei stressata". 

Foto Instagram

04/05/2023