San Siro non è per tutti e per cantanti e musicisti, si sa, è come la prova del fuoco. Ma Elodie sul palco dello stadio milanese alla data di apertura del suo tour si è laureata a pieni voti con uno spettacolo mozzafiato che ha espresso l’arte e l’anima dell’artista. Davanti a 45.000 persone, ha allestito uno show suddiviso in quattro atti, Audace, Galattica, Erotica e Magnetica, che rappresentano i capitoli della sua storia personale. Una sorta di viaggio, anche interiore, tra desiderio, potenza, energia e fragilità con rimandi pure a temi caldi come quello dell’inclusività e della guerra.
L‘emozione di Elodie e le critiche fuori posto
Ma 45.000 persone sono tante e l’impatto visivo con un pubblico così vasto che gridava il suo nome ha fatto effetto: Elodie ha cominciato a tremare e quasi a piangere dopo essere comparsa davanti alla folla che la chiamava. Pochi attimi di trepidazione e poi la sua voce è rimbombata sugli spalti dando l’avvio a uno spettacolo con la S maiuscola, in barba quanti non hanno risparmiato feroci critiche e commenti social avvelenati tipo “la Dua Lipa dei poveri”, “se non si spoglia nessuno la guarda”, “povera sfigata… donna oggetto”, “dai spostati che adesso iniziano i concerti veri”. Quest’ultimo commento in particolare rende bene un’idea che non si può pronunciare apertamente ma purtroppo circola assieme alla puzza di pregiudizio sessista e classista: San Siro non è per le donne, di sicuro non per donne italiane e in particolare che vengano dalla borgata. Perché se lo stesso show lo fa Dua Lipa, tanto per citare un esempio già visto, nessuno fa una piega.
Gli ospiti del concerto
Invece il concerto di Elodie è stato un successo e lei ha dimostrato padronanza del palco cantando e danzando con un corpo di ballo degno dell’arte tersicorea. Ma a rendere lo show ancora più speciale, una serie di ospiti che hanno accompagnato la cantante nei diversi capitoli della serata. Prima Achille Lauro con Folle città e Rolls Royce, poi l’intramontabile rock di Gianna Nannini con America, Nina Kraviz e il finale accanto a Gaia con Ciclone e Chiamo io chiami tu.
Elodie riempie San Siro di inclusione e sensualità
Insieme agli ospiti, protagonisti della serata sono stati anche i messaggi di inclusione e libertà: corpi diversi, femminilità molteplici, performance all’insegna della libertà d’espressione in tutte le sue forme. Nel mese che celebra il Pride, Elodie ha voluto anticipare il tema portando le drag queen sul palco con lei e mandando i ringraziamenti alla comunità queer e l’abbraccio alla comunità LGBTQIA+. E parlando di libertà, non si poteva non parlare della libertà dalla guerra con la bandiera palestinese portata in scena e sventolata senza incertezze.
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