Tesori botanici: le piante simbolo delle 20 regioni italiane

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane: “L’idea” spiega il professor Peruzzi “è sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della biodiversità vegetale e così sono state elette venti piante, che per valenza storico-scientifica, peculiarità biogeografiche e bellezza, possano essere assurte a ‘simbolo’ di ognuna delle venti regioni italiane”. I risultati della votazione sono stati presentati ufficialmente il 7 dicembre scorso al Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza di Roma in occasione della giornata di studio La flora in Italia: stato delle conoscenze, nuove frontiere, divulgazione organizzata dalla Fondazione per la Flora Italiana e dalla Società Botanica Italiana. A illustrare la genesi del progetto il professor Fabio Garbari, decano dei botanici italiani che ha proposto, per il futuro, di adottare le 20 piante come simbolo dei territori regionali italiani o ancora come soggetti per raffigurazioni artistiche di pittrici e pittori botanici, di emissioni filateliche, mostre tematiche, eventi culturali: “La ricca diversità vegetale del nostro Paese, alla base della fisionomia e struttura del paesaggio” ha concluso “deve essere patrimonio culturale tutelato e condiviso da tutti”, auspicando al tempo stesso “una legge dello Stato, già ventilata qualche decennio fa, sulla protezione della flora d’Italia”. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Primula di Palinuro © Courtesy Università di Pisa

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per l’Abruzzo con il 47% è stata eletta l’Adonis distorta Ten., adonide curvata, “graziosa pianta erbacea a fiori gialli”, descritta nell’Ottocento dal botanico abruzzese Michele Tenore ed endemica delle più alte cime dell’Appennino centrale. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Adonide curvata © Giovanni Galetti/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Basilicata con il 50% è stato eletto il Pinus heldreichii Christ subsp. leucodermis (Antoine) E. Murray, pino loricato, “maestosa conifera” tipica del Parco Nazionale del Pollino. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Pino loricato © Courtesy Università di Pisa

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Calabria con l’88% è stata eletta la Soldanella calabrella Kress, soldanella calabrese, “graziosa piccola pianta erbacea a fiori viola”, endemica delle montagne della Calabria centro-meridionale. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Soldanella calabrese © Domenico Puntillo/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Campania con il 36% è stata eletta la Primula palinuri Petagna, primula di Palinuro, “bellissima primula costiera a fiori gialli” che “cresce su rupi a picco sul Mar Tirreno”, descritta nell’Ottocento dal botanico napoletano Vincenzo Petagna, endemica delle coste tra Campania meridionale e Calabria settentrionale e “già parte del logo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano”. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Primula di Palinuro © Wikipedia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per l’Emilia-Romagna con il 59% è stata eletta la Primula apennina Widmer, primula appenninica, “graziosa primula a fiori rosa” endemica dei crinali rocciosi dell’Appennino settentrionale, nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Primula appenninica © Lorenzo Peruzzi - Dipartimento di Biologia, Università di Pisa/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per l’Emilia-Romagna con il 59% è stata eletta la Primula apennina Widmer, primula appenninica, “graziosa primula a fiori rosa” endemica dei crinali rocciosi dell’Appennino settentrionale, nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Primula appenninica © Lorenzo Peruzzi - Dipartimento di Biologia, Università di Pisa/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per il Friuli Venezia Giulia con il 56% è stata eletta l’Armeria helodes F. Martini & Poldini, spillone palustre, “pianta erbacea a fiori rosa”, endemica della regione, dove cresce nell’area delle risorgive. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Spillone palustre © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per il Lazio con il 59% è stato eletto lo Styrax officinalis L., storace comune, “grande arbusto con vistosi fiori bianchi” che in Italia cresce spontaneo solo tra Lazio e Campania. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Storace comune © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Liguria con il 48% è stata eletta la Campanula isophylla Moretti, campanula di Capo Noli, “vistosa campanula rupicola” con “areale limitato alla sola area del Finalese in Liguria”. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Campanula di Capo Noli © Umberto Ferrando/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Liguria con il 48% è stata eletta la Campanula isophylla Moretti, campanula di Capo Noli, “vistosa campanula rupicola” con “areale limitato alla sola area del Finalese in Liguria”. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Campanula di Capo Noli © Umberto Ferrando/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Liguria con il 48% è stata eletta la Campanula isophylla Moretti, campanula di Capo Noli, “vistosa campanula rupicola” con “areale limitato alla sola area del Finalese in Liguria”. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Campanula di Capo Noli © Umberto Ferrando/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Lombardia con il 41% è stata eletta la Silene elisabethae Jan, silene di Elisabetta, “bellissima pianta erbacea a fiori fucsia”, endemica di un’area tra Lombardia e Trentino-Alto Adige. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Silene di Elisabetta © Ninonino, opera propria/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per le Marche con il 72% è stata eletta la Moehringia papulosa Bertol., moehringia vescicolosa, “piccola pianta rupicola” con “minuti fiori bianchi”, endemica della regione. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Moehringia vescicolosa © Mirna ed Attilio Marzorati, Forum Acta Plantarum/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per il Molise con l’80% è stato eletto l’Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A. E. Murray, acero di Lobel, endemico dell’Italia centro-meridionale, diffuso in particolare nelle foreste molisane. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Acero di Lobel © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per il Piemonte con il 42% è stata eletta la Saxifraga florulenta Moretti, sassifraga dell’Argentera, “bellissima pianta erbacea rupicola a fiori rosa”, endemica delle Alpi occidentali e in Italia presente solo in Piemonte. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Sassifraga Argentera © Franco Cristophe/Wikimedia/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Puglia con il 71% è stato eletto l’Arum apulum (Carano) P. C. Boyce, gigaro pugliese, “peculiare pianta erbacea” con “vistosa spata rossastra”, descritta nel Novecento dal botanico pugliese Enrico Carano ed endemica della Puglia. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Aurum apulum © CATE Araceae

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Sardegna con l’80% è stato eletto il Ribes sardoum Martelli, ribes sardo, “piccolo arbusto con frutti rossi”, endemico dell’isola. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ribes sardo © Giuliano Campus - Forum Acta Plantarum - http://www.sardegnaflora.it/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Sicilia con il 37% è stato eletto l’Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei, abete delle Madonie, “conifera endemica delle Madonie”, descritta dal botanico siciliano Michele Lojacono Pojero, vissuto tra l’Ottocento e il Novecento. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Abete delle Madonie © Prof. Pietro Minissale - Università di Catania/Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Toscana con il 32% è stato eletto il Crocus etruscus Parl., zafferano etrusco, “graziosa pianta erbacea a fioritura precoce” diffusa anche in Umbria e in Emilia-Romagna, descritta nell’Ottocento dal botanico palermitano Filippo Parlatore, cui il Granduca Leopoldo di Toscana conferì la cattedra di Botanica dell’Università di Firenze, nominandolo anche direttore del Giardino dei Semplici di Firenze legato al Museo Botanico e la cui attività gettò le basi per la costituzione della Società Botanica Italiana – fu, ad esempio, anche fondatore del Giornale Botanico Italiano e dell’Erbario Centrale Italiano, oltre che direttore del Museo di Storia Naturale di Firenze. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Zafferano etrusco © Wikimedia/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Toscana con il 32% è stato eletto il Crocus etruscus Parl., zafferano etrusco, “graziosa pianta erbacea a fioritura precoce” diffusa anche in Umbria e in Emilia-Romagna, descritta nell’Ottocento dal botanico palermitano Filippo Parlatore, cui il Granduca Leopoldo di Toscana conferì la cattedra di Botanica dell’Università di Firenze, nominandolo anche direttore del Giardino dei Semplici di Firenze legato al Museo Botanico e la cui attività gettò le basi per la costituzione della Società Botanica Italiana – fu, ad esempio, anche fondatore del Giornale Botanico Italiano e dell’Erbario Centrale Italiano, oltre che direttore del Museo di Storia Naturale di Firenze. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Zafferano etrusco © Umberto Ferrando/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per il Trentino -Alto Adige con il 60% è stato eletto l’Androsace hausmannii Leyb., androsace di Hausmann, “minuta pianta erbacea a fiori bianchi”, endemica delle Alpi centro-orientali e diffusa in tutta la regione. È dedicata al botanico altotesino Franz von Hausmann, autore della prima Flora von Tirolo, flora del Tirolo. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Androsace di Hausmann © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per l’Umbria con il 60% è stato eletto l’Ionopsidium savianum (Caruel) Arcang., bivonea di Savi, “piccolissima piantina a fiori bianchi” che in Italia si trova, oltre che in Umbria, in Lazio e Toscana. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Bivonea di Savi © Brunello Pierini - Forum Acta Plantarum/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Valle d’Aosta con il 60% è stato eletto l’Astragalus alopecurus Pall., astragalo maggiore, “vistosa erba a fiori gialli”, in Italia presente solo nella Valle d’Aosta. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Astragalo maggiore © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per la Valle d’Aosta con il 60% è stato eletto l’Astragalus alopecurus Pall., astragalo maggiore, “vistosa erba a fiori gialli”, in Italia presente solo nella Valle d’Aosta. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Astragalo maggiore © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia

Tra le ricchezze italiane c’è quella botanica. Un’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi - docente di Botanica dell’Università di Pisa, nonché direttore del locale Orto e Museo Botanico - con il voto di oltre 500 botanici ha eletto le piante simbolo delle 20 regioni italiane. Per il Veneto con il 47% è stata eletta la Saxifraga berica (Bég.) D. A. Webb, sassifraga dei Berici, “pianta erbacea a fiori bianchi”, endemica del Veneto. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Sassifraga dei Berici © Andrea Moro - Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste/Portale della Flora d’Italia