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Guo Pei con l'abito di Rihanna conquista la moda d'occidente

di LaPresse

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(LaPresse) - È figlia di un funzionario del partito comunista la stilista cinese più quotata del mondo: si chiama Guo Pei, classe 1967, segni particolari lusso sfrenato e presenza nella classifica dei 100 personaggi più influenti del mondo stilata da Time. Di lei si ricorderà per sempre l'abito-frittata che la popstar Rihanna ha indossato l'anno scorso in occasione del gala del Met Ball di New York. Un vestito suntuoso diventato virale grazie ai social network, dove ha creato una vera e propria competizione delle prese in giro, tra fotomontaggi con pizze, il cartoon SpongeBob e un trionfo di padelle, da sfogliare nella gallery. Tutta pubblicità gratuita e un lancio straordinario per la couturier, che le ha portato ad oggi una gran fortuna.

Ma chi è questa piccola donna dalle mani d'oro? Nata a Pechino 49 anni fa, si è laureata in fashion design alla Beijing Industry Second Light School, per diventare capo-progettista tre anni dopo in una delle prime aziende private di abbigliamento dell'epoca 'post rivoluzione culturale'. Una ditta che lascerà per fondare il suo marchio nel '97 e avventurarsi nel mondo della moda, ancora ai primordi in quel momento storico cinese. Guo Pei inizia a progettare capi ispirandosi ai tradizionali costumi della corte imperiale del suo paese e viene pesantemente criticata perché risulta 'fuori portata' e distante dal gusto contemporaneo.

Ma ad apprezzare l'ostentazione e la ricchezza dei broccati dei modelli visionari ci sono le celebrità cinesi prima e quelle americane poi. Un inno all'artigianalità pura declinata su modelli che vengono dal passato, che fa la sua comparsa su una passerella prestigiosa come le Olimpiadi del 2008 indosso alla cantante Song Zuying mentre duetta con Placido Domingo, durante la cerimonia di chiusura. Per creare quel vestito firmato da Guo ci vogliono due settimane di lavoro per cucire a mano ben 200mila cristalli Swarovski. Ma non è ancora il suo exploit.

Nel 2009 debutta alla China Fashion Week la collezione 'Le mille e due notti' e la famosa modella americana Carmen Dell'Orefice, classe 1931, sfila indossando un abito bianco ricamato e foderato di pelliccia con quattro persone di scorta che la aiutano a portare lo strascico. Già l'anno precedente era stato ideato un modello giallo lungo da gran spolvero caratterizzato da uno strascico circolare bordato di pelliccia e ricamato con motivi floreali in argento, del peso di 25 chili. Per realizzarlo ci sono volute circa 50mila ore di lavorazione del suo team di designer, spalmate nell'arco di due anni.

È così che Rihanna lo vedrà su Internet mentre sta effettuando una ricerca per la serata del Met Ball di New York, che propone per la serata a tema del 2015 la Cina. Ma Guo Pei sul principio è diffidente sul fatto che la cantante possa essere in grado di sopportare il peso del mitico abito giallo. Infatti alla star, che conquisterà la copertina di Vogue, vengono assegnati tre assistenti a supportarla per salire la scalinata e sfilare sul red carpet. Risultato: un'esposizione mediatica a 360 gradi e una Guo più riconoscibile per il pubblico occidentale.

Nel 2014 la stilista era già stata nominata all'Hong Kong Film Award per aver ideato i costumi del film 'The Monkey King'. Con sede a Pechino, la sua maison entra a pieno titolo nell'olimpo dell'elite internazionale dell'alta moda con la caratteristica dei pezzi che impiegano abbondanti sete pregiate, pelliccia e ricami fatti a mano. Mentre nel settembre 2015 viene consacrata con l'esposizione al Metropolitan Museum of Art di New York, all'interno della mostra 'Cina: Attraverso lo specchio'.

A coronamento di una ventennale carriera, Guo Pei diventa nel 2016 il primo designer asiatico membro della Chambre Syndacale de la Haute Couture. La sua prima collezione ad essere presentata all'interno della Paris Fashion Week è stata quella della primavera-estate 2016. Ispirata ai fiori e alla Fenice, simbolo di pace e purezza, la collezione ha subito ancora una volta influenze dalla tradizione mandarina tra nappe d'oro, ricami, sete e ricchi strascichi dalle nuance delicate rosa, azzurro e verde acqua. Ma campeggia su tutti gli altri, il colore che secondo un antico detto cinese 'crea Yin e Yang' essendo il centro di tutto: il giallo.

(LaPresse) - È figlia di un funzionario del partito comunista la stilista cinese più quotata del mondo: si chiama Guo Pei, classe 1967, segni particolari lusso sfrenato e presenza nella classifica dei 100 personaggi più influenti del mondo stilata da Time. Di lei si ricorderà per sempre l'abito-frittata che la popstar Rihanna ha indossato l'anno scorso in occasione del gala del Met Ball di New York. Un vestito suntuoso diventato virale grazie ai social network, dove ha creato una vera e propria competizione delle prese in giro, tra fotomontaggi con pizze, il cartoon SpongeBob e un trionfo di padelle, da sfogliare nella gallery. Tutta pubblicità gratuita e un lancio straordinario per la couturier, che le ha portato ad oggi una gran fortuna.

Ma chi è questa piccola donna dalle mani d'oro? Nata a Pechino 49 anni fa, si è laureata in fashion design alla Beijing Industry Second Light School, per diventare capo-progettista tre anni dopo in una delle prime aziende private di abbigliamento dell'epoca 'post rivoluzione culturale'. Una ditta che lascerà per fondare il suo marchio nel '97 e avventurarsi nel mondo della moda, ancora ai primordi in quel momento storico cinese. Guo Pei inizia a progettare capi ispirandosi ai tradizionali costumi della corte imperiale del suo paese e viene pesantemente criticata perché risulta 'fuori portata' e distante dal gusto contemporaneo.

Ma ad apprezzare l'ostentazione e la ricchezza dei broccati dei modelli visionari ci sono le celebrità cinesi prima e quelle americane poi. Un inno all'artigianalità pura declinata su modelli che vengono dal passato, che fa la sua comparsa su una passerella prestigiosa come le Olimpiadi del 2008 indosso alla cantante Song Zuying mentre duetta con Placido Domingo, durante la cerimonia di chiusura. Per creare quel vestito firmato da Guo ci vogliono due settimane di lavoro per cucire a mano ben 200mila cristalli Swarovski. Ma non è ancora il suo exploit.

Nel 2009 debutta alla China Fashion Week la collezione 'Le mille e due notti' e la famosa modella americana Carmen Dell'Orefice, classe 1931, sfila indossando un abito bianco ricamato e foderato di pelliccia con quattro persone di scorta che la aiutano a portare lo strascico. Già l'anno precedente era stato ideato un modello giallo lungo da gran spolvero caratterizzato da uno strascico circolare bordato di pelliccia e ricamato con motivi floreali in argento, del peso di 25 chili. Per realizzarlo ci sono volute circa 50mila ore di lavorazione del suo team di designer, spalmate nell'arco di due anni.

È così che Rihanna lo vedrà su Internet mentre sta effettuando una ricerca per la serata del Met Ball di New York, che propone per la serata a tema del 2015 la Cina. Ma Guo Pei sul principio è diffidente sul fatto che la cantante possa essere in grado di sopportare il peso del mitico abito giallo. Infatti alla star, che conquisterà la copertina di Vogue, vengono assegnati tre assistenti a supportarla per salire la scalinata e sfilare sul red carpet. Risultato: un'esposizione mediatica a 360 gradi e una Guo più riconoscibile per il pubblico occidentale.

Nel 2014 la stilista era già stata nominata all'Hong Kong Film Award per aver ideato i costumi del film 'The Monkey King'. Con sede a Pechino, la sua maison entra a pieno titolo nell'olimpo dell'elite internazionale dell'alta moda con la caratteristica dei pezzi che impiegano abbondanti sete pregiate, pelliccia e ricami fatti a mano. Mentre nel settembre 2015 viene consacrata con l'esposizione al Metropolitan Museum of Art di New York, all'interno della mostra 'Cina: Attraverso lo specchio'.

A coronamento di una ventennale carriera, Guo Pei diventa nel 2016 il primo designer asiatico membro della Chambre Syndacale de la Haute Couture. La sua prima collezione ad essere presentata all'interno della Paris Fashion Week è stata quella della primavera-estate 2016. Ispirata ai fiori e alla Fenice, simbolo di pace e purezza, la collezione ha subito ancora una volta influenze dalla tradizione mandarina tra nappe d'oro, ricami, sete e ricchi strascichi dalle nuance delicate rosa, azzurro e verde acqua. Ma campeggia su tutti gli altri, il colore che secondo un antico detto cinese 'crea Yin e Yang' essendo il centro di tutto: il giallo.

28/04/2016