Si tratta del primo fondamentale parere che sarà sottoposto alla decisione finale che sarà assunta dal Comitato intergovernativo. Un riconoscimento Unesco aprirebbe nuove opportunità economiche e culturali: la dieta mediterranea otterrebbe ulteriore visibilità internazionale, i territori di produzione delle eccellenze italiane beneficerebbero di maggiore attrattività e aumenterebbe la domanda di modelli alimentari sani, con possibili ricadute positive anche sull’export agroalimentare. Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato il valore economico della cucina italiana, stimato in oltre 250 miliardi nel 2024, definendola un volano strategico per turismo e territori. La candidatura all’Unesco, già forte di un primo parere favorevole, potrebbe consolidare il ruolo della gastronomia italiana come simbolo globale di qualità, tradizione e identità.
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