La Manipolazione: Un'Arma a Doppio Taglio
La manipolazione è un'abilità potente ma pericolosa, con due facce. Da un lato, ti permette di individuare le insicurezze e le fragilità degli altri. Dall'altro, purtroppo, ti dà un'enorme sensazione di potere. Spesso, la manipolazione gioca sul senso di colpa: ti fa sentire in debito o inadeguato perché qualcuno ha fatto qualcosa per te. Pensiamo, ad esempio, alle madri che lavorano e si sentono in colpa per non essere sempre presenti. Cercano di compensare con una presenza "virtuale" o superficiale, ma questo può portare i figli a sfruttare la situazione, creando un circolo vizioso manipolatorio. Il punto peggiore è che chi subisce queste dinamiche finisce per imparare che "la manipolazione è una scorciatoia per ottenere ciò che si vuole senza dirlo apertamente" come dice la dott.ssa Alessandra Bitelli Coach di VediamociChiara.
Chi è il "Colpevole"?
In questi scenari, il manipolatore fa sentire l'altro in colpa, come se fosse l'altro quello sbagliato o "troppo bisognoso". Questa risposta, spesso imparata in altre relazioni familiari, amicali o sentimentali, serve a chi manipola per mantenere il controllo e rafforzare la propria autostima, talvolta mascherando insicurezze profonde. Questa dinamica non è un caso isolato e si manifesta in ogni tipo di relazione, da quelle personali più intime a quelle professionali. Perché accade? Semplicemente, la fragilità intrinseca delle persone coinvolte apre le porte alla manipolazione, rendendole più vulnerabili a queste subdole tattiche psicologiche.
Relazioni Basate sulla Manipolazione: Un Equilibrio Precario
Molte delle nostre relazioni, senza che ce ne accorgiamo, sono costruite su basi manipolative. Si tratta di equilibri precari, mantenuti solo perché nessuno ha il coraggio di romperli. Prendiamo l'esempio di una donna che si sente sola in un matrimonio dove il marito è totalmente assorbito da sé stesso. Quando lei cerca di affrontare il problema, lui potrebbe rispondere manipolativamente: "Hai proprio bisogno di attenzioni".
La Vera Debolezza del Manipolatore
La verità non sta nel difendersi attaccando, perché i comportamenti manipolativi sono quasi sempre inconsci e un contrattacco genererebbe solo conflitto. La vera scoperta è che i manipolatori sono, in realtà, i più fragili. Sono loro ad aver bisogno di ricatti morali, psicologici o materiali per tenere gli altri sotto controllo. Pensiamo alle persone estremamente generose: spesso danno tanto perché non osano chiedere, circondandosi così di "debitori morali". Oppure, al contrario, ci sono le persone estremamente avare, che non danno nulla per creare un senso di "amore non meritato" dovuto a inadeguatezza. Sono schemi di pensiero distorti, ma difficilissimi da smontare.
Una Nuova Prospettiva e la Nostra Consapevolezza
I manipolatori non sono in pace con sé stessi e hanno bisogno di un riscontro esterno per giustificare la loro esistenza. Una frase come "Io esisto solo se ci sei tu che mi permetti di dimostrarlo" in realtà significa: "Ho bisogno di te, altrimenti non sono nessuno". Questa è una prospettiva che cambia tutto. È importante capire che una parte di questi meccanismi manipolativi è appresa e radicata in ognuno di noi: nessuno è immune, né come vittima né come "carnefice". Esserne consapevoli è già un grande passo avanti.
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