Una di noi ogni tre giorni
In occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, ci siamo rese contro che questi numeri meritano una riflessione più ampia. E' vero che si sta facendo molto, ma evidentemente non basta.
Una cifra agghiacciante scandisce le nostre cronache: in Italia, una donna ogni tre giorni viene brutalmente uccisa, quasi sempre per mano del partner o dell'ex partner. Sono donne—spesso nel pieno della loro esistenza, a volte madri di figli innocenti—cui viene barbaramente strappato il diritto fondamentale di vivere, a causa della furia cieca di uomini incapaci di accettare la fine di un legame o la libertà altrui.
In una società civile, fondata sul rispetto della persona e sui pilastri della legalità, la violenza di un uomo contro una donna (sia essa tortura psicologica, persecuzione o femminicidio) non è solo un crimine contro la vittima, ma un fallimento drammatico contro l'intera comunità. È un atto che ci allontana dal principio costituzionale di eguaglianza e ci riporta indietro, verso la legge patriarcale del più forte.
La Catena Educativa: Dove Inizia il Rispetto?
La vita di ogni cittadino è un percorso di crescita che coinvolge molte istituzioni, dai genitori alla magistratura. È qui che sorgono le domande cruciali:
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Il Ruolo dei Genitori: Cosa stiamo facendo per imprimere nei bambini un "imprinting" di rispetto per l'altro, fin dai primissimi momenti dell'esistenza? Siamo in grado di preparare adeguatamente i genitori a gestire il peso schiacciante della responsabilità educativa, fornendo loro gli strumenti per risolvere i problemi senza abdicare al proprio ruolo?
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La Scuola Come Base: La scuola garantisce ambienti sereni, basati sulla gioia di vivere insieme? E, una volta cresciuti, insegna ai ragazzi i principi imprescindibili della correttezza, della legalità e del rispetto non solo di sé, ma soprattutto dell'altro da sé?
Protezione Istituzionale e Rischio Aumentato
Una volta adulti, lo Stato, attraverso forze dell'ordine e magistratura, dovrebbe essere il garante della sicurezza. Ma cosa succede quando una donna, terrorizzata, chiede aiuto e sporge denuncia?
Sappiamo tristemente che la denuncia può far aumentare il pericolo in modo esponenziale. È necessario chiedersi:
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Mezzi e Intervento: La Polizia e la Magistratura dispongono dei mezzi e della capacità di intervento tempestivo per proteggere efficacemente la vittima in quel preciso istante?
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Neutralizzare il Pericolo: Cosa si sta facendo per neutralizzare, e non solo temporaneamente, quelle persone che manifestano un carattere violento e persecutorio, incapaci di accettare la volontà altrui?
La Nostra Responsabilità Collettiva
La violenza è un problema che ci riguarda tutti. Cosa facciamo noi, come parenti, amici o vicini, quando notiamo segnali di pericolo o siamo a conoscenza di una realtà violenta che imprigiona una donna?
Ognuno di noi, in qualunque ruolo ricopra, ha il dovere di porsi queste domande fondamentali per comprendere se sta facendo il massimo per prevenire. Solo attraverso una consapevolezza collettiva e un'azione risoluta potremo finalmente esclamare, con diritto e giustizia, "Mai più" di fronte a questo orrore.
Se sei vittima di violenza o conosci una donna in pericolo chiama il 1522
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