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La Rai allo sbando tra parolacce e insulti e l'assalto della politica. Chi va e chi arriva

Amadeus, Carlo Conti e Antonella Clerici fuori dalla nuova Rai del centro-destra? No, a rischiare sono Fabio Fazio e Serena Bortone. In arrivo pure Giletti

Foto Ansa e Instagram

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Lucia Annunziata che sbotta con una parolaccia in faccia alla ministra Eugenia Roccella sulla questione dei diritti dei bambini di genitori omosessuali. E mezzo centro-destra che protesta e chiede una Rai meno schierata a sinistra.
Vittorio Sgarbi che nel salotto di “Domenica In” sbraca dicendo “quelle nate del 2000 sono tr..e” davanti alle sue figlie, di cui una nata proprio nel 2000. E mezzo centro-sinistra che si indigna.
Claudio Lippi che nel salotto di Francesca Fialdini si lascia andare a un commento tremendo su un ragazzo di colore dalla folta chioma seduto tra il pubblico: “Ma è italiano? Ah, metà brasiliano? Ecco perché… cioè è un essere umano, non è un primate”. E qui l’indignazione arriva dal mondo web. 
Tutto questo è successo in un solo giorno, domenica 19 marzo: una giornata “bestiale” simbolo di una Rai allo sbando perché non c’è più un capo forte che riesce a tenere le redini e a parare i colpi di una politica sempre pronta a invadere il campo.

L'ad Carlo Fuortes è ai titoli di coda

Come ormai è noto, Carlo Fuortes lascerà la poltrona di amministratore delegato dopo il 20 aprile, quando verrà approvato il bilancio della Rai, su cui metterà il timbro per dimostrare ai referenti politici che ha assolto il suo compito di far quadrare i conti e guadagnarsi così il passaggio a un incarico che gli sta molto a cuore: la sovrintendenza della Scala. Se tutto va come si sta preparando a Palazzo Chigi, Fuortes dovrebbe affiancare l’attuale sovrintendente Meyer finché lascerà Milano. Una volta uscito l’ad da viale Mazzini, si giocherà la partita attesa da decenni dagli esponenti di Fratelli d’Italia, cui si è sempre dato qualche posticino in Rai nella consueta spartizione delle cariche con il manuale Cencelli: ora che hanno la maggioranza relativa pretendono uno spazio molto maggiore. E’ per questo che ogni scemata o incidente che accade in video si trasforma in un pretesto - o anche una giusta richiesta - per accelerare i tempi del cambiamento.

Roberto Sergio e Giampaolo Rossi in arrivo

Dunque, il prossimo schema della tv pubblica dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo perché non è mai certo quel che può accadere a viale Mazzini): amministratore delegato diventerà Roberto Sergio, attuale direttore Radio Rai, per un solo anno in attesa della scadenza dell’attuale governance, mentre come direttore generale arriverà Giampaolo Rossi, in pectore per diventare ad nel successivo triennio, dal 2024: non lo può fare fin da subito perché sarebbe il suo secondo mandato in cda e quindi non potrebbe tornare in cda tra un anno. Con questa coppia al comando, a ruota saranno modificate le direzioni più importanti. Aldilà dei nomi, l’importante è il significato del cambiamento: l’intento della maggioranza, che come da legge ha potere sulla Tv di Stato, è di allargare la visione della Rai e di veicolare il pensiero più vicino alle idee liberali, leghiste e tradizionaliste.

Via Amadeus, Carlo Conti e Antonella Clerici?

E farlo attraverso programmi e conduttori più vicini a questo “sentire”: se ne vedrà la realizzazione nel prossimo palinsesto della stagione 2023/2024. Il che non significa cacciare Amadeus, Carlo Conti, Antonella Clerici, come qualche giornale ha ipotizzato con fantasia: senza questi volti e i loro programmi che sono le colonne del palinsesto, la Rai cola a picco, oltre al fatto che ci sono contratti firmati, come quello di Amadeus con Sanremo. Quindi non sarà necessario che Fiorello si incateni “allo scroto del cavallo di Viale Mazzini” per “salvare” il suo sodale come ha ironizzato nel suo fantastico modo stamattina a “Viva Raidue”. Però, ci sono altri conduttori che potrebbero rischiare.

Chi rischia sono Fabio Fazio e Serena Bortone

Uno di questi è Fabio Fabio, il cui contratto va in scadenza a giugno e da sempre è uno dei bersagli di Matteo Salvini: in lui il leader leghista ha sempre visto il simbolo del “lecchino della sinistra a spesa dei contribuenti” e a più riprese ne ha chiesto la testa. Difficile pensare che si riesca ad abbattere il muro dell’area di sinistra che cercherà in tutti i modi di difendere lo showman, di certo si vorrà far calare la mannaia sul suo stipendio. Mentre un volto più “anarchico” che potrebbe tornare a via Teulada è quello di Massimo Giletti, anche se del suo ritorno si parla tutti gli anni a fine stagione ma non accade mai perché sta bene a La7. In attesa del “mercato tv", per i palinsesti estivi spuntano già volti meno “rossi”: per esempio Nunzia De Girolamo che con tutta probabilità (non è ancora ufficiale) prenderà il timore dell’Estate in diretta accanto a Gianluca Semprini; Laura Tecce che sarà alla guida di “Underdog. Ho scommesso su di te”, in seconda serata su Raidue, che nel titolo ha un riferimento alla definizione che la premier diede di sé nel discorso di insediamento; Monica Setta con “Storie di donne al bivio” sempre sul secondo canale e Incoronata Boccia che potrebbe prendere il timone di “Agorà”. A rischio è anche Serena Bortone e il suo “Oggi è un altro giorno” del pomeriggio di Raiuno: è considerata vicino a Stefano Coletta, il direttore intrattenimento Prime Time che è visto come il fumo negli occhi per il Sanremo “arcobaleno” con tutte le polemiche che ci sono state.

Rivoluzione Tg1, via Maggioni, arriva Chiocci

Il primo a saltare nel giro di poltrone sarà probabilmente lui: al suo posto si vocifera che arriverà Marcello Ciannamea, attualmente alla direzione della distribuzione. Molto importante è il possibile cambio al Tg1: al posto di Monica Maggioni (che comunque non può essere tacciata di lavorare contro il Governo) potrebbe arrivare Gian Marco Chiocci, attuale direttore dell’Adn-Kronos. Nella altre caselle, direzione Tg2, Approfondimenti, RaiNews 24 o medesimo Tg1, si fanno i nomi di Nicola Rao, Antonio Preziosi, Giuseppe Carbone. Un risiko da sistemare appena avrà lasciato Fuortes. E, fino a quel momento, si vedranno altre pietose scenette come quelle di domenica…

21/03/2023