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L’inaspettato successo dell’eroina anti-Barbie: il monologo femminista di America Ferrera diventa virale

L’attrice ha confessato: "Abbiamo ripetuto quella scena 30-50 volte". Per la regista Greta Gerwig è il discorso che Meryl Streep ha aspettato per tutta la sua carriera

di Redazione

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Se c’è un personaggio che può rappresentare l’antitesi di Barbie è lei, “Ugly Betty”: ironica e intelligente eroina di tutte le bruttine che non si sono mai identificate nella bambola perfettina. E infatti, da bambina, America Ferrera non aveva nemmeno una Barbie: la sua famiglia non poteva permettersele e lei ci giocava solo quando andava a trovare una cugina. Nata a Los Angeles nel 1984, ultima dei sei figli di due immigrati onduregni, l'ex ragazza con occhiali, apparecchio e pessimo look protagonista della serie Ugly Betty non aveva certo tra i suoi sogni nel cassetto quello di partecipare al primo kolossal che dà carne, ossa e sentimenti all'iconica bambola Mattel

Dal cinema ai social

Per questo il successo che sta avendo il suo monologo, nel contesto del film campione di incassi, rappresenta una sorta di riscatto. Un successo che travalica il grande schermo ed entra nella quotidianità attraverso i social e il semplice passaparola. Si tratta, in effetti, di un momento topico del film in cui Ferrera interpreta tutto il disagio e le contraddizioni dell'essere donne nella nostra società. Si va da "Devi essere magra, ma non troppo. E non puoi mai dire di voler perdere peso. Devi dire che vuoi essere sana" fino a "Devi essere una donna in carriera, ma anche prenderti cura degli altri". "È troppo contraddittorio", conclude l'attrice, "e nessuno ti darà una medaglia né ti dirà mai grazie!". Su TikTok il video ha raggiunto migliaia e migliaia di visualizzazioni, cuori e condivisioni anche da parte di chi con Barbie non ha mai avuto niente a che fare. 

L’anti Barbie

"Il mondo di Barbie non mi ha mai affascinata - ha ammesso in un'intervista al Los Angeles Times (rilasciata prima che gli attori aderissero allo sciopero contro gli Studios) -. Non mi sono sentita rappresentata o riflessa in esso". Da Le donne vere hanno le curve del 2002 e dalla spiritosa Betty che le è valsa fama, Emmys e Golden Globe, Ferrera ha sempre interpretato personaggi femminili che sfidano il canone di bellezza imposto da Hollywood. Proprio questa estraneità deve essere stata l'elemento che ha convinto la regista Greta Gerwig ad affidarle il monologo centrale del suo film già campione di incassi. 

Un manifesto femminista

Quattro minuti di teoria e pratica del femminismo contemporaneo che tutte le recensioni hanno esaltato come "epico", "potente", "cruciale". Ferrera interpreta Gloria, madre single di una figlia adolescente, che vive nel mondo reale e lavora alla fabbrica Mattel. È lei la vera eroina del film, perché è lei che scuote Barbie verso il riscatto, con questo flusso di parole che catturano le aspettative impossibili a cui ogni donna deve tenere testa: "Non devi invecchiare, non devi mai essere sgarbata, mai vantarti, mai essere egoista, mai fallire, mai mostrare la paura, mai rompere gli schemi. È troppo difficile!". 

Il monologo “scippato” a Meryl Streep

"Greta mi ha passato il copione dicendo: Meryl Streep mi ha detto che questo è il monologo che ha aspettato per tutta la sua carriera. Ma io l'ho scritto per te. Quindi, divertiti'. Che pressione!", ha confessato a Vanity Fair. "Non capita spesso alle attrici latine. Ci sono pochi ruoli creati e pensati per noi a Hollywood e di solito non sono in film da 100 milioni di dollari che analizzano un'icona della cultura americana", ha invece ammesso al Los Angeles Times. L'attrice ha poi raccontato a Variety: "Credo di averlo ripetuto 500 volte. Greta mi ha lasciato massima libertà. Poi abbiamo girato per ben due giorni. Avremo fatto 30-50 ciak solo per il mio monologo. Alla fine tutta la crew lo sapeva a memoria!".

01/08/2023