Era undici anni che non si faceva vedere, che non parlava davanti alle telecamere di un’emittente televisiva. Brigitte Bardot ha scelto i giorni del Festival di Cannes per tornare a far sentire la sua voce potente, quella di un’indomabile ribelle e di una donna combattiva che, a dispetto dei 90 anni compiuti lo scorso 28 settembre, ha ancora voglia di andare alla guerra per i suoi amati animali.
Così, dalla sua villa “La Madrague” a Saint Tropez, in Costa Azzurra, ha concesso un’intervista a un giornalista di BFM TV che ha raccontato, ammirato, quanto l’ultima vera diva del cinema francese sia stata disponibile e accogliente con lui e con il resto della troupe. E, come da copione, senza peli sulla lingua.
Mi piacciono troppo gli uomini per essere femminista
La Bardot ne ha un po’ per tutti. A cominciare dalle femministe: “Il femminismo non è roba per me. A me piacciono molto gli uomini”. E al giornalista che le chiedeva se fosse possibile amare gli uomini ed essere femminista ha risposto con un secco “no”. La diva ha anche preso le difese di Gérard Depardieu (appena condannato a 18 mesi di carcere con la condizionale per aggressione sessuale) e Nicolas Bedos: "Chi ha talento e mette le mani sul sedere di una ragazza viene relegato in fondo al fosso. Potremmo almeno lasciarli continuare a vivere. Non troveranno molto lavoro". Insomma, secondo Bardot, più che i tribunali a punirli sarà la società che li relegherà ai margini.
Le accuse a Macron e del governo francese
Ma è ben più severa lo è nei confronti del presidente Emmanuel Macron, colpevole, a suo dire, di non aver fatto niente, insieme con il capo del governo e il parlamento, per abolire la cacia con i segugi. Si tratta dell’inseguimento di un animale selvatico da parte di una muta di cani: “Vado in guerra. Voglio l’abolizione della caccia con i segugi. È un orrore. È assolutamente necessario che il governo francese accetti di offrirmi, dopo cinquant’anni di richieste senza risposta, almeno questa vittoria”. B.B. ha ricordato tra l’altro che la Francia resta “l’ultimo paese europeo ad autorizzare questa pratica selvaggia e inumana”. Non solo. La Bardot si lamenta anche che non sia ancora stato abolito il consumo di carne equina.
Meglio lasciare che essere lasciata
Brigitte Bardot ha anche parlato di sé stessa e del rapporto con il cinema che ha lasciato nel lontano 1973, più di cinquant’anni fa. E ha confessato un grande rimpianto: “In tutta la mia vita non sono potuta andare in un bistrot a bere un caffè. Sono prigioniera di me stessa. Non posso evadere da quello che sono". Confessa di trovare il cinema attuale “noioso”. E spiega: “È 'sociale', è brutto, non fa sognare. Io amo sognare “. Insomma, meglio il cinema dei suoi tempi e i suoi vecchi film. Ma non rimpiange comunque di averlo lasciato: “Ho sempre voluto lasciare prima di essere lasciata: il cinema lo sentivo scivolare via. Sentivo che non c'erano più grandi storie, sceneggiature divertenti, bei dialoghi, non c'erano più registi. È per questo che presi la decisione di smettere". Ma una cosa è certa: non rinnega la sua carriera d’attrice: “È grazie a quella carriera che oggi, un po' ovunque nel mondo, sono conosciuta come qualcuno che protegge gli animali". Che restano il suo grande amore.