"Che Nove che fa": viaggio nel canale tv che con Fazio, Littizzetto e Crozza la Nove vuole spiccare il volo. Arriva pure Filippa

Potrebbe essere una sorta di nuova Raitre, ma molto meno ideologica e più allegra e scanzonata, o a una nuova La7, ma più ricca e generalista

Foto Ansa

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In principio fu “Deejay chiama Italia”, cioè Linus e Nicola Savino con la loro trasmissione di culto della mattina, semplicemente trasmessa in televisione, che è il modo più semplice di cominciare un palinsesto. Ma che, visti conduttori e di ospiti, sempre di livello, funzionò benissimo.

E, in fondo, fu una scelta che venne quasi naturale anche perché Discovery comprò proprio Deejay television, ormai contratta in Deejay tv, e per qualche tempo il logo originario dei video della nostra adolescenza restò anche in mezzo alla O di NOVE.

La Rai autolesionista

Poi, nella lunga strada che porta a Fabio Fazio e all’altra argenteria di famiglia che arriva da una Rai autolesionista che si lascia scappare programmi che rendono e assicurano qualità televisiva - e che potrebbero dare vita a una sorta di nuova Raitre, ma molto meno ideologica e più allegra e scanzonata, o a una nuova La7, ma più ricca e generalista - ci sono stati altri passaggi.

E in attesa del toto nomi che - dopo Fazio, Luciana Littizzetto e il nuovo arrivo di queste ultime ore Filippa Lagerback, a chiudere un cerchio e un trio di presentatori - dovrebbe portare a NOVE anche Serena Bortone (ma potrebbe essere stato anche solo un gossip giocoso nato da un’amicizia, un divertissement come le bombe lanciate ogni mattina da Fiorello), il modello che ne esce potrebbe essere una tivù innovativa come lo è stata quella di Angelo Guglielmi e Carlo Freccero, che sono stati i due più grandi creatori di linguaggio televisivo in Italia. Dopo di loro nulla è più stato come prima.

Il palinsesto

Quindi, partiamo dal palinsesto attuale che cresce lentamente ma progressivamente giorno dopo giorno con i marchi Warner Bros e Discovery che si portano dietro anche i racconti di vita dedicati soprattutto al pubblico femminile o agli appassionati di storie a stelle e strisce di Real Time e le vicende al maschile di DMAX: disastri naturali, cose muscolari, programmi in alcuni casi molto anni Ottanta per l’uomo che non deve chiedere mai.

Però, per l’appunto, questo è gioco di squadra, di sinergie aziendali, ma il NOVE del futuro è invece fatto soprattutto di produzioni originali che, in qualche modo, possano ricreare una televisione alternativa ai grandi poli televisivi, un po’ di tutte senza assomigliare a nessuna.

Quindi, per raccontare una settimana sul NOVE in attesa di Fazio&c. e di tutti coloro che potrebbero arrivare (a me pare surreale il fatto che fra i potenziali epurandi in Rai ci sia anche Flavio Insinna che con la sua “Eredità” vince il preserale su Raiuno da tempi immemorabili e a cui andrebbe dedicato un secondo cavallo equestre in viale Mazzini) partiamo dal corpo del palinsesto.

Il cui scheletro, ma anche la muscolatura, è costituito ovviamente da “Fratelli di Crozza”, che è il programma di punta ed è quello che ha aiutato la crescita inarrestabile di NOVE.

Fra l’altro, Crozza, il primo nome grandissimo approdato sul canale di Discovery, ha un programma con una fruizione perfetta per il nuovo pubblico, non quello che vede la televisione in modo “verticale”, come un tempo, affidandosi ai palinsesti elaborati dai direttori di rete, ma scegliendo in modo interattivo i brandelli di trasmissione che interessano e in questo modo cliccando solo su brevi clip, che poi sono l’unità di misura dell’indice di attenzione dei ragazzi e delle nuove generazioni

Poi le altre produzioni di punta sono “Only Fun - comico show” che, fin dal titolo, è un divertissement su “Only fans” ed è un programma dedicato ai comici italiani e condotto da Elettra Lamborghini e dai PanPers, che sono idoli dei giovani che amano gli youtuber e il divertimento leggero e declinato in tempi brevissimi.

L’informazione è presidiata da Peter Gomez, con il suo “ La confessione”, che è la declinazione meno ideologica del modello di giornalismo del Fatto, mentre gli show con la cucina sullo sfondo anche questa volta cambiano il punto di vista tradizionale, raccontando i ristoranti italiani all’estero, a volte salvagente meglio di un kit di sopravvivenza per tutti noi viaggiatori e golosi, altre volte degni di querela per il fatto di definirsi “cucina italiana”: insomma, la trasmissione in questione si intitola “Little Big Italy” ed è condotta da Francesco Panella.

E, a proposito di preserale, l’immagine di punta è Gabriele Corsi, il conduttore che con il suo stile educato e gentile in Rai ha sfondato con “Reazione a catena” ed è la voce di Eurovision Song Contest degli ultimi anni, quelli del trionfo televisivo dell’Eurofestival.

Ecco, Corsi è ubiquo e, oltre alla tivù di Stato, è uno dei volti di punta del NOVE: in questo momento con uno show musicale intitolato “Don’t Forget the Lyrics! - Stai sul pezzo”, che fa seguito a “Il contadino cerca moglie” e prima ancora a “Deal Whit It - Stai al gioco”.

Insomma, come in un domino catodico, i tasselli stanno andando ai loro posti ed è interessante notare come Discovery nel tempo sia diventata appetibile per i grandi nomi e si sia avvicinata alla soluzione 2 per cento, lo share necessario e sufficiente a ingolosire gli investitori pubblicitari e i grandi nomi.

L’esclusiva dello show di Aldo, Giovanni e Giacomo è stata la ciliegina sulla torta di un percorso di avvicinamento che ha nella lista dell’argenteria di famiglia anche grandi eventi sportivi, dall’incontro del secolo di pugilato fra Manny Pacquiao e Floyd Mayweather junior, che venne trasmesso in esclusiva su NOVE, che in qualche modo fu un altro esordio di questa storia, e soprattutto la finale degli Us Open di tennis che misero di fronte Roberta Vinci e Flavia Pennetta, anche in questo caso esclusiva di Discovery che superò i due milioni di telespettatori contando tutte le piattaforme.

E poi, fra i grandi nomi, negli ultimi anni abbiamo visto i giochi di “Boom!” con Max Giusti, una vecchia conoscenza di Fazio che potremmo ritrovare come Roberto Saviano, che per la rete ha già realizzato speciali e la serie “Kings of crime”, Antonino Cannavacciuolo con le sue trasmissioni di cucina e Daria Bignardi con “L’assedio”.

Mescolate, shakerate, e avrete il cocktail NOVE.

06/06/2023
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