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Fabio Volo: “Le donne che mi hanno cambiato la vita e la crisi prima della separazione”

L’attore e scrittore è protagonista del film Una gran voglia di vivere, su Prime Video dal 5 febbraio. Volo ci parla delle donne della sua vita, di crisi di coppia e della qualità più grande delle donne: la comprensione.

L’attore e scrittore è protagonista del film Una gran voglia di vivere, su Prime Video dal 5 febbraio. Volo ci parla delle donne della sua vita, di crisi di coppia e della qualità più grande delle donne: la comprensione.

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Fabio Volo, protagonista del film Una gran voglia di vivere insieme a Vittoria Puccini (dal 5 febbraio su Prime Video) per Milleunadonna ci parla del suo lato femminile, del rapporto con le donne che hanno segnato la sua vita, dell’uguaglianza tra uomo e donna e della crisi di coppia. Ebbene sì. Lui ha vissuto una crisi molto forte che lo ha portato alla separazione dalla compagna Johanna, con la quale ha avuto due figli, Sebastian e Gabriel. Il film, tratto proprio da un libro di Volo, affronta di piglio questo tema: Marco (Fabio Volo) e Anna (Vittoria Puccini) riusciranno a districarsi dalla loro crisi sentimentale? E qui lui non ha tradito lei, e viceversa. 

Fabio Volo, come si affronta una crisi?

“Le crisi sono sempre personali, dipende molto da cosa le scaturisce. C’è chi va in crisi per un tradimento o a volte il tradimento arriva quando c’è già una crisi in corso. Un modo per superarle è non cercare il colpevole nell’altro, occorre semplicemente accettare che le cose cambiano e che serve togliersi più maschere possibili ed essere i più onesti possibili. Poi bisogna avere la fortuna che tutti e due gli individui coinvolti siano persone mature: a volte basta che uno dei due sia maturo e l’altro ancora un adolescente per creare delle dinamiche di confronto complicate. Comunque ogni storia è a sé. Non c’è una ricetta”.

Hai il cosiddetto lato femminile?

“Sì, e l’ho sempre coltivato! Tutti gli uomini ce l’hanno. Quando l’ho scoperto, ho sempre cercato di tenerlo vivo. Spesso si confonde, soprattutto nella mia generazione, il lato femminile con l’essere effemminato, quindi per una sorta di machismo uno cerca di essere più duro che sensibile. Invece il lato femminile, che appartiene a tutti, va espresso perché ci completa”.

Come lo coltivi?

“Il lato femminile o l’energia femminile, la chiamo io, è l’energia creativa, è quella intuitiva, è il lato destro del cervello per intenderci. Quella parte dell’ispirazione appartiene al lato femminile. L’energia maschile invece è quella più concreta. Almeno credo sia così”.

Chi sono le donne che hanno influenzato la tua vita?

“Sono stato cresciuto da tante donne diverse, da mia sorella, mia madre, mia cugina, mia nonna e mia zia. Ero l’unico bambino maschio. Sicuramente questo approccio mi ha condizionato nella vita, infatti per me è facile relazionarmi con le donne, non mi mettono in soggezione, sono cresciuto circondato da donne”.

Che cosa ti ha insegnato tua madre?

“La comprensione, in senso ampio. Le donne ti comprendono con i tuoi limiti e le tue difficoltà. Ho trovato nel mondo femminile che mi ha cercato una sorta di generosità nella comprensione che è meno spiccata negli uomini”.

Che cosa ne pensi delle lotte che stanno facendo le donne soprattutto in questo periodo. Per esempio sul gender gap?

“C’è molto da fare su questi argomenti, è un lavoro lungo, ma tutto ciò che porta a una sorta di uguaglianza mi trova d’accordo. L’uguaglianza però la intendo nei diritti e nelle opportunità. Non sono tanto per la donna che deve assomigliare all’uomo o con chi fa i complimenti dicendo a una donna che ha le palle. Credo che la donna debba portare la sua diversità rispetto all’uomo”.

06/02/2023