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Renzo Arbore: "Mariangela è stata il più bel regalo della mia vita. Come ci siamo innamorati"

"Mi ha insegnato la serietà e la generosità verso gli altri. Non parlava mai male di nessuno. Ci siamo innamorati ascoltando "Io vorrei, non vorrei ma se vuoi" di Lucio Battisti

Renzo Arbore videointervista

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“Mariangela è stata il più bel regalo che mi ha fatta la vita. Di lei ho apprezzato l’intramontabile grazia”. Un po’ incerto nell’andatura ed emozionato come un bimbo alla prima recita scolastica. Renzo Arbore, nonostante gli 88 anni, sembra un ragazzo innamorato quando si tratta di parlare del grande amore della sua vita, Mariangela Melato. 

A Roma ora c'è Viale Mariangela Melato

Perciò ora che il Comune di Roma, grazie all’interessamento della Fondazione Mariangela Melato presieduta dall’avvocato Giorgio Assumma e dalla sorella Anna, ha deciso di dedicare all’indimenticabile attrice milanese scomparsa nel 2013, un viale all’interno di Villa Borghese, Arbore è orgogliosamente seduto in prima fila ben lieto di parlare di lei e del loro rapporto e di accudirne la memoria. Così come lo sono altri tre mostri sacri del cinema e del teatro italiano come Michele Placido, Giancarlo Giannini e Gabriele Lavia, tre formidabili compagni di set e di palcoscenico per Mariangela Melato che ancora oggi se ne contendono la memoria. 

Ci siamo innamorati grazie a Lucio Battisti

Ma Arbore con Mariangela Melato ha condiviso buona parte della vita: il loro è stato un grande amore che ha attraversato diverse fasi, fin dagli anni Settanta quando, complice una canzone di Lucio Battisti (“Io vorrei, non vorrei … ma se vuoi”), si innamorarono perdutamente. Negli anni Ottanta si separarono anche se il legame rimase sempre forte e col tempo si è rinsaldato: i due tornarono insieme fino alla morte di lei. 

Non parlava mai male di nessuno

“Da Mariangela ho imparato tutto. Quando l'ho conosciuta ero un ragazzo di provincia a Roma, facevo la radio, e Mariangela mi ha insegnato tanti codici. Il più importante è la generosità, poi la serietà e il fatto di lavorare non per il successo materiale, per i soldi, ma per la soddisfazione e per lavorare anche per gli altri. Era generosa verso i giovani, gli amici e i suoi colleghi, non parlava mai male di nessuno, aveva indifferenza al danaro e a tutte le cose perché di solito il successo porta. Aveva questa nobiltà d'animo straordinaria, pur essendo la figlia di un ghisa, cioè di un vigile urbano milanese timidissimo che io ho avuto la fortuna di conoscere e di una mamma casalinga”.

Come iniziavamo le nostre giornate insieme

Nella videointervista che ha concesso a noi di Milleunadonna, Renzo Arbore parla anche di ciò che lui pensa di aver regalato a Mariangela Melato: “L’ho fatta sorridere molto, questa era la nostra cifra. Io e Mariangela iniziavamo la giornata con un sorriso”.