A 54 anni Stefano Accorsi pare avere raggiunto una saggezza rara anche in uomo di “mezza età” e nell’intervista concessa a Vanity Fair per l’uscita dell’ultimo film di Gabriele Muccino ne fa sfoggio parlando della sua vita, della carriera e della sua famiglia che definisce «molto normale».
Di nuovo dei panni di un traditore
Nel nuovo film di Muccino, Le cose non dette, interpreta uno scrittore e docente universitario cinquantenne proprio in crisi di mezza età che tradisce la moglie (Miriam Leone) con una ragazza più giovane. Insomma, dopo L’ultimo bacio nel 2001, che lo consacrò definitivamente come star del cinema italiano, il regista gli fa vestire di nuovo i panni del fedifrago: «Forse perché in me vede una vulnerabilità, legge in filigrana una fragilità, qualcosa di non risolto che gli piace mettere in risalto».
Tacere è meglio
Ma cosa pensa Accorsi del tradimento, bisogna sempre dirsi tutto? «No. Alcune cose è meglio gestirsele da soli, per la propria autonomia ma anche per tutelare l’altro». E il tradimento è una di queste: «Confessarlo, a meno che non sia il modo di aprire una vera crisi e magari una rottura, è solo un modo di lavarsi la coscienza e di spostare il proprio senso di colpa e la propria sofferenza sull’altro. Ma perché? Bisogna gestirlo da soli». Insomma, no all’onestà a tutti i costi: «Quelli che arrivano e ti dicono: posso dirti una cosa? E poi ti tirano una bordata. Per esempio, dopo uno spettacolo teatrale, devono dirti subito che non gli è piaciuto. Ma perché? Tienitelo per te».
La cosa peggiore in una coppia
E tra le cose non dette in una coppia, il tradimento non pare essere la peggiore: «No, la peggiore è il disprezzo. Quando ci si comincia a disprezzare in silenzio, quando non ci si sopporta più e non si riesce a dirselo, quando non si riesce più ad avere un momento bello insieme».
La crisi di mezza età
Il tradimento con una persona più giovane è spesso il ripiego di chi è in crisi di mezza età proprio come il protagonista di Le cose non dette, ma Accorsi sembra esserne immune: «A me non sembra di averla, poi chissà, forse è nascosta nelle pieghe del mio essere. Ma con un ménage familiare intenso, ho due figli grandi (Orlando, 19 anni, e Athena, 16, nati dall’unione con Laetitia Casta, ndr) e due piccoli (Lorenzo, 8, e Alberto, 5, avuti con la moglie Bianca Vitali, ndr), ho sempre tanto da fare nel quotidiano».
Risvegliare il brivido
Il passaggio dei 50 per molti può essere complicato: «Sì, ne ho conosciuti molti di uomini così, persone che magari non sono riuscite ad avere figli e a cinquant’anni cominciano a correre, poi fanno la maratona, poi l’Iron Man, poi l’Ultra Man… Carlo, oltre a fissarsi con lo sport, inizia una relazione con una ragazza più giovane, che gli risveglia il brivido».
Anche l’attore, però, appare fissato con lo sport a giudicare dal fisico che ha messo su: «In realtà mi sono sempre allenato, ma ora è un piacere quotidiano, ogni mattina con il mio personal trainer facciamo il nostro coffee time e ci mettiamo al lavoro. Per il film serviva un fisico appariscente e ho agito di più sull’alimentazione». In effetti i risultati ci sono e si vedono.