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Sanremo e sessismo, i La Sad nella bufera prendono le distanze dai loro testi: "Errori che abbiamo superato"

Ecco la replica dei La Sad dopo le polemiche e l'indignazione del Codacons per i testi del gruppo in gara al Festival di Sanremo 2024

di Redazione

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"Molte delle nostre canzoni sono state scritte tre o quattro anni fa, sono il risultato anche di errori che abbiamo superato dopo essercene resi conto, altre sono più attuali e sono il risultato di riflessioni sulla società del momento, ma non vorremmo spoilerare troppo la canzone del Festival".

Dopo le polemiche e l'indignazione del Codacons per i testi del gruppo in gara al Festival di Sanremo 2024, La Sad ( ecco chi sono, leggi qui), arriva una intervista su Repubblica proprio del gruppo che replica e spiega di essere diventato più responsabile. 

"Non abbiamo mai avuto contatti diretti con Ama, ma stiamo vedendo molto affetto da parte sua e del suo staff nelle storie sui social e in alcuni programmi". A parlare è  Theo del gruppo pop-punk milanese.

Theo, Fiks e Plant parlano spesso di droga

"Le nostre canzoni sono semplicemente la lettura di un quadro di ciò che stiamo vivendo, non stiamo consigliando a nessuno di comportarsi come noi, noi semplicemente siamo veri in quello che scriviamo. Tre anni fa ci siamo ritrovati in un momento di grande difficoltà, nelle canzoni raccontavamo quello che stavamo vivendo, senza elogiarlo. Oggi possiamo dire che ne siamo usciti con un senso di rivalsa, dagli errori si impara e si diventa persone migliori".

Continua Theo: "A me piacerebbe che la nostra musica venisse ascoltata come fossero le pagine di un diario segreto, per quello ci sono argomenti difficili da trattare, che noi siamo riusciti a mettere in musica. Questa cosa aiuta un sacco di persone, che ci scrivono dicendoci che si immedesimano perché le hanno vissute anche loro. Ci scrivono che gli stiamo salvando la vita".

Ancora Fiks: "Il fatto è che non tutti hanno il coraggio di trattare certi temi, noi invece non ci siamo fatti nessuno scrupolo e li abbiamo gridati nelle nostre canzoni".

La Sad e le donne

Si ascolta in un brano il verso "Vorrei scoparti per strapparti il cuore". Fiks spiega: "Noi intanto chiediamo scusa se qualcuno si è offeso, e poi però le frasi bisogna vederle nel contesto di una canzone". Plant: "Se qualcuno legge oltre le righe questo vuol dire che noi vorremmo il suo cuore, e cioè il suo sentimento. Vorremmo da lei l'amore. La donna nei pezzi della Sad è la musa ispiratrice, tante canzoni senza la sua figura non sarebbero nate. E poi tante donne sono state fondamentali per noi, per quanto mi riguarda comincerei da mia nonna". Theo: "Io sono cresciuto solo in mezzo a donne, con mia madre, mia sorella, mia nonna e le sorelle di mia madre. Estrapolare delle frasi non va bene".

Codacons contro Amadeus

Ma il Codacons non ci sta e da giorni porta avanti una battaglia contro i La Sad: "Così come Amadeus, legittimamente, non ama le persone con pregiudizi, noi non amiamo le persone ipocrite, con il dizionario della lingua italiana che definisce l'ipocrisia come ‘simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole’”, attacca in una nota il presidente Carlo Rienzi. Che scandisce: “Non può non definirsi ipocrisia l'atteggiamento di chi a parole si schiera contro la violenza sulle donne, ma poi coi fatti premia invitandoli a Sanremo artisti i cui brani contengono frasi umilianti e offensive verso le donne, e testi che possono rappresentare una incitazione alla violenza".

"Se da un lato è vero che non si giudica una canzone prima di averla ascoltata -prosegue Rienzi- dall'altro è altrettanto vero che si può e si deve giudicare prima un cantante se già se ne conoscono i brani e le violenze verbali verso le donne. Altrimenti, seguendo l'assurdo ragionamento di Amadeus, anche un mafioso che ha ordinato stragi potrebbe partecipare a Sanremo, purché presenti una bella canzone a attiri visibilità sulla kermesse". Il presidente del Codacons si rivolge poi direttamente ad Amadeus: “Invece di arrampicarsi sugli specchi con giustificazioni oggettivamente ridicole, farebbe bene a scusarsi con le donne italiane per le sue scelte, e invitare a Sanremo il padre di Giulia Cecchettin affinché possa lanciare un messaggio ai giovani sul dramma della violenza e contro artisti come La Sad, Fedez, Emis Killa e altri che infarciscono le proprie canzoni con testi vergognosi contro le donne e pericolosi per i più giovani”.

Rienzi scandisce: “Siamo sicuri che Amadeus comprenderà la gravità della presenza dei La Sad e tornerà indietro, ma se non torna sui suoi passi e non ritira questo gruppo dalla gara, andremo avanti e saremo costretti a presentare esposto all’Agcom e alla Rai”.

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12/12/2023